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domenica 27 marzo 2016


Crociera OCEANO CARAIBI (transatlantica) 
con COSTA MAGICA

Pubblicazione: 27/03/2016. Aggiornamento 2021: sono stati verificati i link del post.

Costa Magica

Tutte le informazioni sono riferite al periodo di crociera: marzo 2016. 
Tutte le informazioni, prezzi e orari sono da verificarsi sui siti ufficiali prima di partire.


Dopo diverse crociere in cui si scendeva ogni giorno o al massimo ogni due, ho voluto provare l’esperienza di una transatlantica dove non si tocca né si vede terra per sei giorni filati.
La scelta è ricaduta sulla Costa Magica che partiva dai Caraibi per tornare nel Mediterraneo, il periodo è stato marzo 2016.

LA TRATTA
OceanoVantaggi: tanto tempo per sé, per il relax (sole, lettura, cibo) o per godersi le attività della nave, che durante la navigazione sono davvero tante e diverse: sport, quiz, lezioni di ballo, spettacoli e conferenze in teatro, attività alla Dirty Dancing quali creazioni di maschere e costumi per le serate a tema, tornei di carte, casinò.
Passando per lo stretto di Gibilterra si possono vedere, da due giorni prima, i delfini in mare: io li ho visti il giorno prima di arrivare a Tenerife e tra Tenerife e Gibilterra. Qualcuno dice di aver visto una balena e c'erano diversi pesci volanti.
Per chi ha figli, su queste tratte i bambini sono veramente pochi e quindi allo Squok Club vengono piuttosto coccolati e riveriti.
Se vi piacciono albe e tramonti potrete sbizzarrirvi a fare fotografie con il mare come protagonista.

In mezzo all'oceano

Svantaggi: il volo per arrivare a Guadalupa parte alle 15 dall’Italia per arrivare alle 20.15 ora locale (l’una passata di notte col fuso orario). Calcolando almeno tre ore da quando si è arrivati in aeroporto all’imbarco, nove ore di volo, il tempo dell’imbarco e della prova di emergenza, il dover disfare, anche solo parzialmente, i bagagli almeno per trovare il pigiama, si va a dormire intorno alle tre del mattino (col fuso). Noi abbiamo avuto un’ora e mezzo di ritardo che ha traslato quindi il sonno intorno alle cinque.
L’ideale sarebbe avere subito un giorno di navigazione che permette di riprendersi, cosa che è avvenuta per chi era arrivato la settimana precedente e aveva fatto il giro delle isole caraibiche, invece così bisogna approfittare delle uniche due tappe ai Caraibi prima di tornare verso l’Europa, giacché Guadalupa non la si riesce a vedere. Ripartiti da Barbados, su sei giorni di navigazione abbiamo dovuto spostare il fuso per ben quattro serate, più una prima di Gibilterra. Risultato: si dormiva sempre meno. Per me è stata la crociera più difficile fisicamente e se rifarò una traversata la farò da Est a Ovest in modo da avere un unico jet lag al ritorno.
Inoltre, calcolando che i trasferimenti da Caraibi a Mediterraneo avvengono intorno a marzo, si passa dalla stagione fresca dell’Italia (perlomeno al nord) al caldo tropicale col rischio di ustionarsi il primo giorno (fatto!) e poi tornare pian piano al fresco perdendo parzialmente l’abbronzatura acquisita ad inizio tratta. Quindi, sempre meglio il giro inverso in modo da poter tornare con l’abbronzatura degli ultimi giorni.

Il mare è sempre stato clemente, addirittura il primo giorno di navigazione era una tavola piatta, poi qualche onda in più, ma ho visto ben di peggio in qualche traversata del Mediterraneo o andando nei fiordi norvegesi; qui si è ballato veramente poco. Il cielo è stato mediamente nuvoloso, con pochissima pioggia e di durata molto breve ed è stato caldo fino al giorno prima di raggiungere Tenerife, poi man mano sempre più freddo fino al raggiungimento del Mediterraneo dove i nuvoloni hanno contribuito a far crollare le temperature medie dai 24/29 gradi ai 13/15 dell’ultimo giorno di navigazione.

LA NAVE
Costa MagicaCosta Magica è del 2003 e rispetto alle altre varate negli ultimi anni è un po’ più pacchiana (se mi passate il termine) negli arredamenti, tipo le braccia che reggono le torce al buffet, i pupi siciliani che la fanno da padrona al casinò o ancora l’effetto carta da parati con tema “le città italiane” nella hall centrale. 
Le cabine sono uguali a quelle nuove, purtroppo c’è una sola presa di corrente per ricaricare i dispositivi elettronici e questo è un po’ penalizzante ai giorni nostri, ma nel complesso non ci sono differenze con le navi più moderne. 
Non ci sono il cinema 3D e la macchina da Formula 1, né il campo da golf virtuale; la piscina centrale non ha il tetto richiudibile e, se ai Caraibi è perfetta, quando si entra nel Mediterraneo questo crea un clima molto più freddo. Inoltre, la stessa conformazione lascia uno spazio molto piccolo per poter effettuare i giochi e gli intrattenimenti classici occupando il passaggio che porta dagli ascensori centrali al buffet.
Un grosso vantaggio, però, compensa diverse mancanze (sempre paragonate alle navi più moderne): mentre nelle navi di nuovissima generazione gli spazi a prua sono diventati balconi esclusivi delle suite, qui sui ponti 6,7,9 e 10 c’è un corridoio aperto ai passeggeri che permette una visione stupenda sia in fase di partenza e arrivo, che durante la navigazione, perché ci si può muovere liberamente da babordo a tribordo e non si hanno limitazioni visive di vetri che riflettono mentre si fanno le fotografie. Certo, se c’è vento forte è quasi impossibile starci, ma per il resto del tempo è uno spettacolo, specialmente sul ponte 9 che è esattamente sopra il ponte di comando e che si estende anche alle due alette laterali, permettendo una vista di tutto il lato della nave.
Su questa tratta la colazione aveva un range dalle 7 quando si sbarcava o 7.30 in navigazione alle 11, il pranzo dalle 11 alle 14, la merenda (nettamente più varia della crociera precedente) dalle 16 alle 18, i due turni di cena alle 18.30 e alle 21; oltre alla cena in ristorante è stato sempre possibile cenare anche al buffet aperto dalle 19 alle 21, cosa che non lo era stato nella crociera dello scorso anno.

TAPPE
Premessa: questa è un'altra delle vacanze prenotate all'ultimo minuto ed è stata vissuta più in versione relax che in quella di avventura, quindi troverete delle informazioni più limitate rispetto ad altri post, ma spero qualche indicazione possa comunque esservi utile.

GUADALUPA – POINT-A-PITRE partenza ore 23
Dall’aeroporto al porto ci sono circa dieci minuti in autobus; non c’è dogana dall’Europa essendo territorio francese e i bagagli, imbarcati in Italia, li si trovano direttamente in cabina. La zona che viene percorsa con la navetta non è decisamente delle migliori, tanto che dalla nave vediamo delle macchine ferme al di là della barriera portuale che sembrano avere dei giri un po’ loschi. Magari è solo un’impressione, ma di sicuro il quartiere è più simile ad una baraccopoli che ad una zona residenziale non aiuta. Probabilmente per chi ha il tempo per fare escursioni meglio approfittare di taxi o escursioni organizzate che girare a piedi lì vicino.

ANTILLE - ST. LUCIA 9-18 

St Lucia Antille



La nave si è fermata a Castries e si arriva all’uscita del porto a piedi. La valuta è il Dollaro dei Caraibi, ma accettano dollari americani e i tassisti anche gli euro, facendo il cambio 1 a 1 (euro/dollaro americano). Nelle vicinanze del porto ci sono negozi di souvenir.

Antille St LuciaSe valutate di andare in spiaggia ricordatevi di mettere una crema da sole abbastanza alta se non avete già una base di abbronzatura: la 30 non è sufficiente, almeno una 50. Non fatevi ingannare dalle nuvole che vengono e vanno, perché anche se non se ne vanno vi abbronzerete lo stesso.

Fuori dal porto ci sono broker di tassisti privati che propongono a 30 dollari americani/euro a testa il giro dell’isola di circa tre ore.
Ragionano a testa e non a persona, quindi è indifferente se siete soli o in quattro: noi abbiamo pagato 15 euro a testa per andare e tornare alla spiaggia di Pigeon ed eravamo in quattro, ma una coppia ha pagato la stessa cifra ed erano solo in due. Sempre in questa spiaggia sono arrivati dei ragazzi che hanno preso il pullman cittadino per pochi dollari, camminando dall’uscita del porto verso sinistra, ma non so il punto preciso della fermata. Se si vuole provare ad andare in bus e poi si cambia idea, o se si vuole contrattare solo il viaggio di andata, al ritorno sono disponibili dei taxi nella piazzola all’ingresso della spiaggia.
I tassisti qui sono piuttosto taciturni e riservati, ho provato a chiedere informazioni sull'isola, consigli su cosa potessimo fare vicino alla spiaggia, ma né quello all'andata, né quello al ritorno avevano voglia di parlare.

Spiaggia Pigeon
La spiaggia Pigeon si trova a nord est dell’isola ed è di sabbia bianca e libera; volendo ci sono dei lettini con ombrelloni che noleggiano a 20 dollari, probabilmente contrattando anche a 15 o forse 10 se ci sono pochi turisti, ma quando il porto è pieno di navi non ne rimangono liberi. Non ci sono altre zone d’ombra se non un paio di alberi, e se non siete i primi ad arrivare vi tocca rosolarvi.
In mattinata è passata un'imbarcazione con un signore che vendeva frutta a pochi dollari.
Spiaggia PigeonSpiaggia Pigeon St LuciaSempre lì ci sono tre punti ristoro, uno con la pizza a dieci dollari, uno con pollo fritto o altre cose fritte e dove farsi fare una semplice insalata è un’impresa, un altro che invece non si capisce bene cosa proponga perché menù e prezzi qui sono un optional: noi abbiamo pagato 17 dollari per un piatto di pollo accompagnato da lasagna di pasta, patata dolce, insalata più un’insalata semplice e un’acqua, mentre la coppia che era con noi ha pagato 22 dollari per due piatti sempre di pollo, un’acqua, una birra e delle patatine fritte. Almeno c’era il wifi gratis.

Jetovatorfgliht St Lucia
In spiaggia abbiamo trovato un gazebo con due ragazzi del Jetovatorfgliht che proponevano sport d’acqua adrenalinici quali il flyboard, il jetovator, il freedom flyer: sono dei tubi collegati ad una moto d’acqua che terminano o in seggiolini o in scarponi e permettono di volare sull’acqua. Il flyboard costa 110 dollari per mezz’ora, ma se volete farlo potete provare a citare questo blog e a chiedere uno sconto: io non garantisco niente, ma non si sa mai! Un accompagnatore può andare come passeggero sulla moto d’acqua e fare le riprese. Mio marito l’ha provato e, sebbene i risultati non siano stati esattamente come quando hanno fatto la dimostrazione (naturalmente vale la regola del più t’alleni più diventi bravo), è stato molto divertente: si è sentito per un po’ come Silver Surfer nei Fantastici 4.  

Resort SandalsSe volete fare una passeggiata potete attraversare a sinistra (guardando il mare) il resort di lusso Sandals provvisto di altalene sull’acqua, sedie, giochi d’acqua, amache, che però non potete utilizzare non essendo loro ospiti.




A destra, invece, c’è il Pigeon Island Natural Park il cui ingresso costa 8 dollari, ma che può valerne la pena perché una volta entrati a destra c’è una spiaggia con palme che compensano il prezzo dell’ombrellone che paghereste fuori. Ci sono anche delle rovine di edifici militari e dei ristoranti a tema che forse sono un po' meglio di quelli trovati lì fuori.







Cosa c’è da vedere per chi fa il giro dell’isola: i Pitons (due vulcani a picco sul mare) raggiungibili su strade di montagna con una fitta vegetazione, le cittadine di Canaries e Soufriere da cui si può raggiungere con una barchetta la baia di Jalouise che si trova sotto ai Pitons, Sulphur Springs con i crateri di fango bollente, le spiagge tra cui Marigot Bay, descritta dallo scrittore inglese J.Michener come la più bella baia dei Caraibi.


BARBADOS -BRIDGETOWN- 7-18
Barbados


La nave attracca al porto di Bridgetown e a seconda di dove si è posizionati si può raggiungere l’uscita a piedi o anche tramite le navette gratuite interne al porto. Il terminal crociere ha molti negozietti e bancarelle con prodotti tipici, duty free ma con prezzi non particolarmente convenienti, un mini supermercato dove comprare acqua, ma anche medicine di primo soccorso. Il wifi è gratuito, ma con quattro navi presenti era ben difficile collegarsi e rimanere connessi; la gelateria ha pensato bene di risolvere il problema offrendo la password del loro wifi con un acquisto minimo di 5 dollari, e  ne è valsa la pena perché il frappè costava 6 dollari ed era molto buono e la connessione discreta.
C’è anche un Punto Informazione Turistica dove si possono prendere mappe e prenotare escursioni. Noi volevamo nuotare con le tartarughe e ci hanno proposto 40 dollari a persona più 7 di taxi per arrivare alla spiaggia e 2 di bus per tornare e fermarsi in città a fare shopping, che comprendevano un’escursione di due ore in barca: relitto + tartarughe.

Non abbiamo accettato e ci siamo incamminati lungo il viale che dall’uscita del porto arriva in dieci minuti al centro città. All’uscita si trova qualche tassista, i quali però non possono probabilmente offrire tour, ma devono essere contattati dai passeggeri perché non erano invadenti come quelli di St. Lucia.

Sulla strada principale, Broad Street, ci sono negozi in duty free, supermercati con anche prodotti di primo soccorso, tante gioiellerie. Più avanti si può vedere il palazzo del Parlamento che risale al 1639, facendo di Barbados la terza democrazia nella storia.

BarbadosNella piazzetta che si trova a destra, dove è ancorata la Jolly Rogers, ci hanno offerto 70 dollari per un’escursione di 5 ore compreso anche il pasto, ma noi che eravamo un po' ustionati dalla prima giornata di sole abbiamo preferito cercare qualcosa di più breve.





Abbiamo proseguito il giro arrivando fino all’inizio di Trafalgar Square e girato a destra sul ponte pedonale che dà il nome alla città e passa sopra il Careenage, il canale dove sono ormeggiate alcune imbarcazioni, oltrepassato il quale ci sono i punti che vendono le escursioni per i sub, che non ci interessavano. 




Carlysle Bay Bridgetown
Carlysle BayDue vie dopo, a destra, si arrivava direttamente in spiaggia a Carlysle Bay. A metà spiaggia circa ci hanno offerto un tour a 25 dollari per vedere relitto e tartarughe e noi, cotti dal sole del giorno prima e ancora stanchi abbiamo accettato, ma in realtà avremmo potuto trattare fino ad almeno 15 euro a testa, cifra che hanno pagato alcune persone a bordo con noi. Diciamo che questa è stata vissuta come un’avventura in quanto la barca, col fondo di vetro, era abbastanza vecchiotta da far entrare acqua da alcuni punti così che non era possibile mettere lo zaino a terra se non in un unico punto; giubbotti di salvataggio non se ne vedeva uno, il contenitore delle bevande conteneva come al solito solo rhum (che comunque era molto ben diluito) e c’erano talmente tante barche che probabilmente se si saliva su una o sull’altra, o se si affogava, nessuno se ne sarebbe accorto; in compenso però sono forniti di maschere e boccaglio per tutti. Il relitto e le tartarughe si trovano in due punti differenti, anche se non molto distanti tra loro; se uno sa nuotare bene e ha resistenza in acqua può arrivarci tranquillamente a nuoto da riva. Vicino al relitto abbiamo trovato dei pesci a righe grigie e nere, mentre tartarughe ne abbiamo viste almeno 5 o 6. Un’esperienza carina da fare.
Nel frattempo si è messo a piovere e allora siamo tornati in nave prendendo un taxi per 10 dollari, anche se in realtà ne sarebbero bastati 7.

NAVIGAZIONE TRANSATLANTICA
Attraversamento tropico CancroCosta Magica transatlanticaSei giorni sembrano lunghissimi invece con una buona compagnia passano anche troppo in fretta. Come già detto le attività della nave sono svariate, posti per prendere il sole ce ne sono a iosa e se siete amanti del mare ve lo potete godere in pieno. Non si vede nulla intorno se non acqua, niente altre navi, niente animali finché non ci si avvicina relativamente alla terra, eppure è una sensazione bellissima. 
Si attraversa il Tropico del Cancro, traguardo per il quale viene anche fornito un certificato simbolico.




TENERIFE – SANTA CRUZ DE TENERIFE – 9-17



Plaza de Espana Santa Cruz de Tenerife


La nave attracca al terminal crociere, che tra qualche anno sarà sostituito o integrato con quello nuovo in costruzione. Si può uscire dal porto a piedi (dieci minuti) o con la navetta gratuita che lascia sull’Avenida de Anaga, a pochi minuti a piedi da Plaza de Espana sulla sinistra.

Teide TenerifeNoi abbiamo optato per una visita al Teide, il vulcano attivo (che però non erutta dal 1909) che si trova al centro dell’isola ed essendo in quattro abbiamo noleggiato una macchina. Se si sceglie questo tour l’ideale è prenotare da casa perché si risparmia e si è sicuri di trovare un mezzo, altrimenti si prova e si spera che vada bene e che non siano arrivate troppe altre navi prima della vostra. Nella parte di terminal dove vi lascia la navetta c’è un rent a car al primo piano, due ragazzi hanno noleggiato una Panda per 47 euro.
Noi siamo andati a sinistra Lungo La Marina e, all’altezza del punto informazioni, siamo saliti nella traversa Emilio Calzadilla n° 10: nell’agenzia Anaga Rent a Car abbiamo noleggiato una Panda a 37 euro e, abituati ai prezzi italiani abbiamo messo 20 euro di benzina che equivalevano ad un pieno; la signora dell’agenzia non brilla per la simpatia e c’è stata anche un’incomprensione sull’orario di riconsegna, anche perché l’agenzia chiude dalle 13 alle 16 senza possibilità di lasciare le chiavi in una cassetta come si poteva fare in quella al porto, però abbiamo risparmiato qualche soldo e preso l’ultima macchina disponibile.

Tenerife neveTenerife paesaggio lunarePer arrivare alla base della funivia che porta in cima ai 3800 metri ci vuole un’ora e mezza, con strade di montagna; solo lo scenario ne vale la pena perché sembra di stare su un altro pianeta. Noi abbiamo anche trovato il residuo della neve invernale e il contrasto tra il bianco, il rosso della roccia e il nero della colata lavica era uno spettacolo. Essendoci tre navi in porto la coda per salire era abbastanza lunga, ho provato a chiedere informazioni alla cassa su quanto ci potesse essere d’attesa dall’inizio della coda al momento della salita, ma l’addetta, che non pullulava di simpatia nemmeno lei, mi ha detto circa 15 minuti più gli 8 della salita. In realtà lei mi ha dato il tempo da quando si raggiungeva la cassa fino alla piattaforma per salire e, essendoci due cabine che partivano l’una all’arrivo dell’altra, non era comunque un tempo veritiero. Diciamo che se trovate coda dall’inizio dell’accesso alla serpentina per la cassa, aspettatevi almeno un’ora e mezza prima di arrivare in cima, dove potete restare per massimo un’ora. Si pagano 27 euro andata e ritorno, 52 se volete usare la fast lane, che però vale anche per i biglietti comprati su internet …che purtroppo non si possono comprare il giorno stesso.
Tenerife

Insomma, nonostante la bellissima e limpida giornata che ci avrebbe regalato un panorama ampio sull'isoladopo circa mezz’ora e solo due file percorse abbiamo rinunciato e siamo scesi, fermandoci nei vari punti panoramici che ci hanno comunque regalato delle foto stupende.



Una volta riconsegnata la macchina abbiamo fatto un giro a piedi lungo la via principale approfittando del posto più economico di tutta la crociera per comprare i profumi. Se li dovete comprare vi consiglio, tra le centinaia di profumerie presenti, quella su C/Castillo al numero 7, Perfumeria La Rosa: noi abbiamo trovato una promozione del 20% sui prezzi, che erano già ottimi rispetto a tutte le altre destinazioni e a quelli della nave.

Per chi vuole visitare la città c’è un bus turistico che parte vicino al punto informazioni (poco prima di Plaza de Espana), dove si può avere una mappa gratuita dell’isola e dove vi propongono un bus a 40 euro a testa per arrivare alla base del Teide e fare un po’ di foto panoramiche.
Diversi taxi all’uscita del terminal propongono giri dell’isola a circa 30/40 euro a testa.
I mezzi pubblici pare siano molto efficienti, sia per raggiungere le spiagge che per il Loro Parque, ma non li ho sperimentati. 



GIBILTERRA 13-19


GIBILTERRAGIBILTERRA scimmia




Questa penisola si estende per 6 km da nord a sud, cioè con 1 ora e un quarto di camminata o quindici minuti in taxi la si attraversa. Nonostante siamo in territorio inglese si guida a destra come in Europa. Era conosciuta come Calpe, una delle due Colonne d’Ercole, mentre l’altra, Abila, era identificata nel Monte Hacho, che si trova di fronte, a Ceuta in territorio africano, ma politicamente spagnolo, o in altre versioni corrispondeva al monte Jebel Musa in territorio marocchino.

La tappa migliore della crociera anche se ha una durata molto più breve delle altre. Se ci si organizza bene si riesce a vedere quasi tutto quello che ha da offrire questa piccolo distaccamento del Regno Unito in cinque ore: un paio d’ore di giro col taxi per vedere la rocca, un’oretta di camminata fino al giardino botanico e un paio d’ore tra il girovagare per i negozi di Main Street, una birra o un caffè e il ritornare alla nave.

GIBILTERRA aeroportoLa nave attracca al terminal crociere che si trova a nord ovest, appena sotto all’aeroporto, che è la striscia di cemento che delimita il confine con la Spagna, tanto che per passare la frontiera bisogna attraversare a piedi o in macchina la pista di decollo e atterraggio come ad un passaggio a livello. Nel porto c’è un minuscolo duty free, un bar, un punto informazione dove si può prendere una mappa gratuita e un punto info taxi con un signore molto gentile dall’aria molto inglese. Non c’è wifi e non ne abbiamo trovati liberi in nessuna parte della città. Ovunque si può pagare in sterline o in euro e danno resti in entrambe le valute.

Si può optare per andare a piedi, prendere un taxi o prendere l’autobus.
A piedi si può fare il giro della parte bassa e poi prendere la funicolare per arrivare in cima alla rocca e percorrerla sempre a piedi; il taxi fa il giro della rocca e poi lascia il turista in pieno centro; esiste un autobus che con 3 sterline va dal porto alla prima piazza, poi col numero 2 si può arrivare fino a Europa Point.

Cattedrale della Santa Trinità GibilterraPARTE BASSA. Procedendo dritti dal terminal su Mole Road, che alla rotonda diventa Waterport Road e costeggia la Marina, si arriva in circa 15 minuti sulla via principale e commerciale Main Street, passando prima per Grand Casemate Square, piazza con bar, negozi e un centro commerciale.
Negozi e boutique di ogni genere vi terranno compagnia lungo tutta Maint Street e circa a metà, all’altezza di John Mackintosh Square troverete il Tourist Office; quando si incrocia Cathedral Square si vede la Cattedrale della Santa Trinità, mentre più avanti, dopo l’incrocio, sempre a destra c’è la piccola King’s chapel, la cappella del re, costruita nel 1500 dai frati francescani. E’ annessa al Convento, sempre dei francescani, che però dal 1728 è residenza del governatore di Gibilterra. Una leggenda narra che il fantasma di una suora si aggiri nei corridoi delle stanze del convento, in quanto questa fu murata viva lì dentro.



Referendum Gates GibilterraAll’incrocio successivo si vede il Referendum Gates, una porta rinominata così dopo che nel referendum del 1967 il 99% della popolazione decise di rimanere sotto il dominio inglese; oltrepassato questa, a sinistra c’è il Trafalgar Cemetery, un piccolo cimitero dove sono sepolti gli inglesi morti nell’omonima battaglia del 1805.

the Alameda

Proseguendo dritti, all’altra rotonda si intravede il parcheggio della stazione della funivia che porta in cima all’Upper Rock, coi suoi 416 metri di altezza.
Alla fine del parcheggio iniziano i GIARDINI BOTANICI, chiamati the Alameda. Da qui alla nave sono circa 40 minuti a piedi.

Nel punto più meridionale della penisola, sul promontorio di Europa Point, si trova l’omonimo faro terminato nel 1841 e amministrato dalla Trinity House. Lo si può raggiungere col bus numero 2 dal centro città. Da lì ci sono solo 24 km di distanza dall’Africa.
Di fianco c’è il monumento al generale polacco Sikorski, morto lì in seguito allo schianto dell’aereo su cui viaggiava nel1943.
Lì vicino c’è la Moschea Ibrahim-al-ibrahim, costruita grazie ai finanziamenti del re Fahad Abdul Aziz dell’Arabia Saudita e inaugurata nel 1997, con un alto minareto in modo che la prima cosa che si vede arrivando dall’Africa è una moschea.
C’è anche il Santuario di Nostra signora d’Europa, nato come moschea e convertito come cappella nel 1462, ha una luce nella torre che era l’antico faro di Gibilterra.


LA ROCCA. Diverse sono le cose da vedere sulla rocca, ma bisogna pagare un biglietto perché è parte della RiservaNaturale. Si può optare per mezza sterlina se si vuole solo passeggiare (che vi basta per vedere le scimmie) o 10 sterline (5 per bambini dai 5 ai 12 anni) per entrare nelle seguenti attrazioni che vedremo dopo: grotte, tunnel.
Per il tunnel della Seconda Guerra Mondiale bisogna invece comprare un altro biglietto.


Si può salire a piedi, con un mezzo di terra (auto, taxi o bus) o con la funivia.

Mediterranean stepsA piedi si può seguire la strada stando ben attenti a camminare in fila indiana perché i taxi vi faranno il pelo su queste strade strette, oppure tramite le due scalinate molto impegnative: una parte dal centro città e arriva al covo delle scimmie, l'altra chiamata Mediterranean steps che parte da Jew’s gate a sud (180 metri)  a o’Hara battery a 419 metri.








Funivia GibilterraLa funivia parte dalla base, poco dopo Main Street e arriva al punto più alto e centrato tra nord e sud.  Da novembre a marzo si ferma anche in una tappa intermedia che è l’APES’ DEN (covo delle scimmie), mentre negli altri mesi arriva diretta in cima. Aperta dalle 9.30 alle 19.15 tutti i giorni, da novembre a marzo chiude alle 17.15. Parte ogni 10 minuti circa, £ 9.50 andata, £ 12 a/r; nel prezzo è compreso il biglietto della Riserva Naturale per camminarci (escluse le attrazioni) del valore di 0.50 sterline, che si pagano invece se si arriva a piedi. 
Se si arriva in macchina costa 2 sterline a macchina più 0.50 per ogni passeggero. Tenete conto che la strada è a senso unico, larga lo spazio di una macchina più un turista in fila indiana, e piuttosto ripida, con curve a gomito che richiedono due/tre manovre per prenderle. Se arrivate in macchina, eventualmente potete lasciarla ai parcheggi dei due ingressi, Jews gate a sud o Moorish Castle a nord, e poi proseguire a piedi, ma dovete essere un po’ allenati perché tutto il percorso è faticoso.

Un tour con il taxi preso in porto ha tariffa fissa e costa 22 sterline/33 euro: 12 di taxi e 10 di ingressi. I nostri compagni di tavolo hanno preso un taxi un po' più in fuori dal porto e contrattando sono arrivati a pagare 23 euro per lo stesso giro. Il giro dura circa un'ora e tre quarti e si ferma:

Colonne d'Ercole
  • alle Colonne d'Ercole, punto panoramico da cui si vede l'Africa, lo stretto di Gibilterra, il Mar Mediterraneo, Europa Point con la moschea e il faro.


Africa vista da Gibilterra



    Grotte di St. Michael
  • alle Grotte di St. Michael , con stalattiti e stalagmiti, dove la leggenda vuole che ci sia un tunnel sotterraneo che colleghi Gibilterra al Marocco, da dove sarebbero arrivate le scimmie. Al suo interno è ricavato un teatro ed è illuminato con luci colorate. Si entra da una parte e si esce poco più in basso per poi risalire al negozio di souvenir dove ci sono anche i bagni.

    Scimmia Gibilterra
  • all' APES DEN, cioè il covo delle scimmie, che si trova circa a metà strada. Essendo le bertucce animali semi selvatici vi raccomandano di non disturbarli e/o farli arrabbiare e nascondere cibo e altri oggetti di cui potrebbero impadronirsi, quali occhiali, macchine fotografiche, giocattoli dei bambini, specialmente gli esemplari più giovani; per il resto loro sono abbastanza socievoli e si faranno fotografare se si avvicinano di loro spontanea volontà, anzi tendono a venire vicino proprio alla ricerca di cibo. Da qui si vede anche quanto è scoscesa la roccia su cui ci si trova.

Apes den

    Great Siege Tunnel
  • al Great Siege Tunnel, cioè il Tunnel del Grande Assedio, scavato per 70 km nella roccia dai britannici per sfuggire agli invasori intorno al 1780. Il tunnel parte dall’alto e va verso il basso con una discesa abbastanza ripida, quindi tenete conto perché poi tocca farla in salita per uscire, però anche una breve visita ne vale la pena per capire la fatica di scavare in questa roccia per ricavare questo spazio. 
Great Siege Tunnel

  • Al suo esterno potete fare delle belle foto panoramiche sull'aeroporto.Great Siege Tunnel

  • Il taxi passa poi di fianco al Castello Moresco e si ferma poi in città all'altezza della Cathedral Square. Da lì alla nave c'è meno di mezz'ora a piedi, con una piacevole camminata tra i negozi della Main Street.
Se vi va un gelato io ho trovato molto buono quello degli italiani Dolce Vita proprio al centro di Main Street, mentre per una birra ci siamo fermati a The Little Rock in Casemate Square, approfittando del fatto che fosse St. Patrick per prenderci i cappelli celebrativi.
     

Alcuni siti sulla città:  

MARSIGLIA

MARSIGLIAIn questo scalo non siamo scesi, ma posso dirvi che in porto c'è un banchetto informazioni con delle mappe della città, non c'è wi-fi, ma ci sono due bancarelle se vi foste dimenticati dei souvenir e un negozio di maglie da calcio. Da dove si attracca all'uscita del porto ci sono dieci minuti a piedi. Una volta usciti ci sono dei bus che arrivano fino a Joliette e poi si può proseguire a piedi. 
Vi devo rimandare ad altri siti per le info su questa città.
  

SAVONA
La crociera termina qui e ritrovando il freddo che avevamo lasciato alla partenza si rientra a casa.

Buon viaggio!





martedì 12 maggio 2015

Crociera GRAN TOUR D'EUROPA VERSO NORD con COSTA PACIFICA



Tutte le informazioni su costi e orari sono da verificarsi sui siti ufficiali prima di partire.
Le informazioni riportate sono riferite al periodo di crociera: Aprile 2015.


COSTA PACIFICA
Questa volta ho trovato un’offerta su Crocierissime.it per questa crociera di trasferimento dal Mediterraneo ai mari del Nord e acquistando quindici giorni prima della partenza ho speso 1200 euro in due con cabina interna, volo di ritorno incluso, risparmiando circa il 50% rispetto a chi aveva prenotato a prezzo pieno.
La nave la conoscevo già per la crociera a Israele fatta due anni prima e, se strutturalmente ho ritrovato gli stessi ambienti, lo stesso non si può dire per l’atmosfera a bordo. Ma di questo ne parlerò nella sezione generica sulle navi.
L’itinerario è particolare perché vengono toccate alcune splendide città che non si trovano spesso nelle crociere, perché da Savona si risale l’Atlantico fino ad arrivare ad Amburgo e proprio questo giro che non si chiude nella città di partenza ci ha fatto optare per l’acquisto del transfer di Costa da Milano centrale al porto di Savona al prezzo di 25 euro a persona. La comodità è l’essere scaricati direttamente al pala crociere senza dover fare dei pezzi a piedi e, visto l’acquazzone in corso la mattina della partenza, ha voluto dire arrivare asciutti fino alla nave. 

BARCELLONA 15-20
Solo cinque ore di stop a Barcellona sono davvero poche per vedere la città, quindi bisogna fare una scelta se si desidera avere una panoramica generale o se si vuol vedere qualche museo/monumento specifico.

La nave ha attraccato nel Moll Adossat, praticamente sotto al castello. Si può uscire dal porto a piedi, ma per arrivare all’inizio della rambla sono circa 30 minuti di camminata. Per raggiungere il World Trade Center Costa mette a disposizione una navetta che costa euro 6.95 a/r, coi biglietti da comprare a bordo, mentre appena usciti dal terminal crociere sulla sinistra c’è la fermata del bus blu, della linea 6, che si ferma anche lui lì e costa 2 euro a tratta o 3 euro a/r.
Da lì si può prendere la metro per raggiungere le diverse destinazioni o si può iniziare la passeggiata sulla rambla. Una corsa singola 2 euro.
In alternativa ci sono dei taxi alla destra dell’uscita con questo tariffario come esempio (variabile in base al traffico): per Placa Catalunya (alla fine della rambla) 16 euro, per Parc Guell 22 euro, per la Sagrada Familia 20 euro.


In porto non ho trovato mappe della città, avendone già una non l’ho poi cercata nei punti turistici, ma sicuramente lì la si poteva trovare.
Se non siete mati stati qui sicuramente una camminata sulla rambla è d’obbligo, ricordandosi di tenere bene sotto controllo portafoglio e macchina fotografica. Salendo lungo il viale si incontrano due case un po’ particolari, dell’architetto Gaudì, così come il Parc Guell che però è un po’ più lontano. Un altro simbolo della città è la Sagrada Familia, raggiungibile via metro.
Vi rimando alla pagina di Barcellona per vedere le informazioni sulla città.
Nel porto non abbiamo trovato il wi-fi, ma in città a tratti prende il wi-fi gratuito della città, non è velocissimo, ma quanto basta per mandare dei messaggi.






VALENCIA 8-20





 Siti sulla città: http://www.visitvalencia.com/it/http://www.turisvalencia.es/

La nave si è fermata al Muelle de Poniente, si può uscire dal porto a piedi e all’ingresso del terminal c’è un punto turistico dove si possono acquistare i biglietti per il bus turistico, l’oceanografico, la città della scienza e altro ancora. Hanno tutte le mappe che possono servirvi e c’è il wi-fi libero.
Costa Crociere mette a disposizione una navetta che porta al centro antico della città (Calle Pintor Lopez) a euro 7.95 a/r. In alternativa appena usciti dal terminal si procede per qualche metro fino alla rotonda dove c’è la fermata del bus numero 4 che con 1.50 euro arriva a Plaza Reina che è in centro ed è anche il punto di partenza del bus turistico.

Plaza Reina

Noi abbiamo optato per prendere il bus turistico che ha due tour, il rosso che comprende la città storica e passa lungo tutto il parco costruito sul letto del fiume che attraversava la città ed è stato deviato, arrivando alla dama iberica e quindi tutta la zona nuova della città. Poi con la linea blu si è tornati verso il porto fermandosi all’Oceanografico e infine scendendo alla Marina Real da dove abbiamo fatto una passeggiata lungo il circuito di Formula Uno per poi rientrare in nave.
Il costo del bus è di euro 17 per le due tratte, ci sono anche dei pacchetti comprando i biglietti dei musei che fanno risparmiare qualche euro: bus + oceanografico euro 41.50 anziché 44.

Il centro storico merita una passeggiata a piedi, essendoci fermati di domenica c’era anche un mercatino e nel complesso poco traffico.
Dama iberica



Oceanario

Marina (con salone nautico)


Questa città merita almeno tre-quattro giorni di visita, di cui uno solo per visitare la città della scienza e l'oceanario.


CADICE 8-18





Questa città occupa tutta una penisola ed è circondata da quattro chilometri di spiagge. La parte storica si trova nella punta, a ovest, e tenete conto che percorrendo tutto il perimetro senza fermarsi ci si impiega poco più di un’ora, se si girano le vie del centro 2-3 ore.
La nave si è fermata al Muelle Commercial, nel lato opposto all’uscita, e abbiamo dovuto usufruire della navetta portuale gratuita per arrivare all’uscita in quanto non è consentito andare a piedi. La navetta era piuttosto frequente, quindi non abbiamo aspettato che pochi minuti sia per uscire che per rientrare. L’uscita del porto è su Plaza de Espana e da lì si può girare a piedi o prendere il bus turistico che si ferma appena fuori sulla sinistra.
  • Dal porto andare verso Plaza San Juan de Dios che è una delle piazze principali e vi è situato il comune (Ayuntamiento) che si trova in un palazzo del 1800.
E’ possibile visitare il comune solo il sabato dalle 10 alle 13 se non ci sono riti in corso. Ingresso libero.




  • Attraversando e percorrendo Calle Pelota si arriva in Plaza de la Catedral, dove si trova la cattedrale barocca che ha la cupola gialla ben visibile da ogni parte in città; da uno degli ingressi laterali si può salire sulla Torre de Poniente per ammirare il panorama. Per avere un’idea sul sito c’è anche una panoramica a 300°.
Apertura cattedrale: lu-sa 10-18.30, do 13.30-18.30. Ingesso € 5.
Apertura Torre: 15giu-15set 10-20, 16set-14giu 10-18.Ingresso € 5 http://www.torredeponiente.com/
  • Circumnavigando la cattedrale si trova anche il Teatro Romano, che però è al momento chiuso, e la Chiesa di Santa Cruz dove si possono ammirare numerosi dipinti e affreschi dell’artista più famoso di Spagna, Francisco Goya.
  • Se si va a est (guardando il mare a sinistra) si arriva fino all’antica porta della città, Puerta Tierra, dove si può salire e godere un panorama della città.
      Apertura: ma-do 10-18. Ingresso libero.



  •  Se si va a ovest si arriva a Plaza de Topete che è una delle piazze più frequentate di Cadice per la sua vicinanza al grande e caratteristico Mercado Central (sulla sinistra).


Apertura: lu-sa 10-15. Ingresso libero.

Per chi volesse gustarsi un piatto di pesce a pochi euro lo può comprare al Mercado Central e poi farselo cucinare per soli 5 euro in alcuni locali lì vicino.


  • Andando avanti su Calle Hospital de Mujeres (strada di sinistra) si arriva, all’altezza di Calle  Rosario Cepeda, all’ingresso dell’Ospedale di Mujeres, entrando si è in un cortile circondato da un edifico barocco.

Apertura: lu-ve 10-13.30 e 17.30-20; sa 10-13.30. Ingresso € 1.50 per la cappella.
  • Tornando indietro e girando a sinistra in Calle Fernandez Shaw e poi a destra, si trova la Torre Tavira, un’antica torre di guardia in cui oggi si può salire, ammirare il paesaggio e trovare una camera oscura con un giroscopio (lo stesso è poi stato fatto successivamente anche a Lisbona) che si può vedere a orari con la spiegazione di un’addetta in spagnolo e inglese, ma la consiglio anche se non capite la lingua perché vi fa vedere tutte le strutture della citttà.

  • Andando su Calle Sacramento verso est e a destra in Calle San Jose si arriva all’Oratorio San Felipe Neri, dichiarato patrimonio nazionale, dove è stata varata la prima costituzione spagnola.

Apertura: ma-ve 10.30-14 e 16.30-20; sa 10.30-14; do 10-13. Ingresso € 3, domenica gratis.
  • Percorrendo Calle San josè verso sud e poi a destra in Calle Rosa si arriva alla Playa La Caleta, dove a sinistra si può andare al Castello di San Sebastian, che è ora un faro tramite una strada rialzata lunga 650 metri (dalla spiaggia al castello).

Apertura: lu-do 9.30-17.30. Ingresso libero.
·         A destra si vede, invece, il Castello di Santa Catalina.
Apertura: lu-do 11-19.30
  • Proseguendo si arriva al Parco Genovese, un parco pubblico con alberi particolari, molto grande, ideale per godere un po’ di fresco e rilassarsi.
  • Camminando sul lungomare si torna in venti minuti al porto.
  • Se si svolta a destra all’altezza di Carre Zorrilla si raggiunge Plaza de Mina, considerata la più bella piazza di Cadice, costruita in quello che era il giardino di un convento. Vicino si trova il Museo Archeologico.






Per chi vuole prendere il sole, oltre a La Caleta, nella zona sud est si trova Playa de la Victoria, una spiaggia atlantica lunga circa quattro chilometri che da Puertas de Tierra si estende per tutta la penisola e durante l’estate è la meta preferita dagli abitanti di Cadice.
Per chi vuole farsi un tour a piedi si può prenotare su questo sito una visita di due ore che parte da Plaza San Juan de Dio tutti i giorni alle 13 e ognuno decide quanto pagare alla guida.


LISBONA 9-19 (la città della luce) 






MEZZI DI TRASPORTO E TESSERE
MEZZI PUBBLICI
A Lisbona ci sono 5 linee di tram, 3 funicolari, un ascensore, molte linee di autobus e 4 linee di Metro. Consiglio di usare i mezzi di terra per godere di tantissimi scorci che questa città costruita su 7 colli offre quasi a ogni curva. Le funicolari percorrono tratti brevi che evitano di camminare su forti dislivelli e sono Patrimonio Nazionale e sono:
  • Lavra, la prima funicolare di strada costruita in Europa in funzione dal 1884. Parte dal lato est di Avenida da Liberdade e percorre 180 metri con una pendenza del 25% per arrivare a Torel.
  • Gloria inaugurata nel 1885, è la funicolare più bella e affollata di Lisbona, collega Restauradores con il Bairro Alto nel lato ovest di Avenida da Liberdade.
  • Bica, unisce Rua da Bica e Rua S. Paulo, vicino a Santos, nel distretto di Calhariz.

Tra i tram il più famoso è il 28 che sale su entrambe le colline che affacciano sul Rossio.
Un biglietto del bus € 1.80, un biglietto del tram elettrico € 2.85, un biglietto della metro € 1.40. Il giornaliero € 6

  •   LISBOA CARD: tessera per mezzi di trasporto pubblici e musei (alcuni gratis, alcuni con lo sconto), valida 24, 48 o 72h. A partire da € 18.50. Vedi qui: http://www.lisboacard.org/it/.
  •  YELLOW BUS: bus turistico con diverse linee. Es. itinerario tagus che dura 1h e 40 senza scendere.
Costo: € 16 per 24 ore
Ottobre - Maggio: partenze ogni 20 minuti, dalle 9 alle 1730
Giugno – Settembre: partenze ogni 15 minuti, dalle 9 alle 20.
Tutti i tour: ://www.yellowbustours.com/en/cities/lisbon/tours/
  



Per arrivare in città dal mare la nave entra nel fiume Tago e passa, con pochissimi metri di scarto, sotto il Ponte del XXV Aprile (la foto è fatta alla partenza). Sulla destra c'è la statua Cristo-Rei, ispirata a quella di Rio.

La nave ha attraccato al Terminal de Santa Apolonia, la cui uscita è di fronte alla stazione Santa Apolonia dei treni. Lì si ferma il bus turistico, mentre entrando in stazione, in fondo a destra col fiume alle spalle si possono comprare i biglietti dei bus. Noi abbiamo fatto il giornaliero a 6.50 che comprende bus, metro, elevador e funicolari.

ITINERARIO:
  • Dalla stazione a Praça Do Comercio abbiamo preso il primo bus che passava (tanto tutti arrivavano lì vicino), ma comunque in dieci minuti ci si arriva a piedi, andando verso destra (fiume di fronte).
  • Giunti alla piazza, verso il fiume c’è Terreiro do Paço che è una terrazza panoramica sul corso d’acqua. Andando a destra si passa sotto l’Arco da Rua Augusta (è anche possibile salirci) e si prosegue su Rua Augusta.
  •  Dall’ultima traversa a sinistra si vede l’Elevador de Santa Justa.

E’ un “ascensore” pubblico neogotico inaugurato nel 1902, dotato di cabine di legno e ottone, fu azionato prima dal vapore e poi dall’energia. E’ un monumento nazionale. Collega la Baixa Pombalina (quartiere di sotto) col Chiado (quartiere di sopra). Dalla cima della torre, tramite una scala a chiocciola, si trova una terrazza panoramica da cui si gode una spettacolare vista sulla città e sul Castelo de São Jorge. Funziona dalle 7 alle 21.45 (22.45 da giugno a settembre). € 5 compreso il Miradouro (terrazza) che è aperto dalle 830 alle 2030 e senza ascensore costa € 1.50. Compreso nella Lisboa Card e in altre tessere.
  •     Volendo si può salire con quello al Barrio Alto, ma non essendo amante degli ascensori preferisco andare avanti fino a Praça de D. Pedro IV, conosciuta anche come Rossio.

E’ una piazza con caffè e teatri, punto d’incontro per le manifestazioni. Qui nel medioevo si svolgevano le feste popolari e nel periodo dell’Inquisizione avevano luogo gli autodafè, cioè l’esecuzione della condanna per gli eretici e i peccatori.
  •          Col fiume alle spalle si va nell’angolo di fronte a sinistra, arrivando a Praça Do Restauradores, da cui parte la Avenida da Liberdade, viale alberato in cui passeggiava la nobiltà, oggi pieno di vetrine famose e hotel di lusso (diciamo gli Champs-Élysées lisboneti).
  •        Appena prima dell’inizio del viale, a sinistra si prende l’Elevador da Gloria, una funicolare dichiarata Monumento Nazionale, che si ferma appena sopra, vicino ai Jardim de Sao Pedro de Alcantara (alla destra del tram) dalla quale si gode il panorama del castello.
  •         Una volta nel Bairro Alto si passeggia nei vicoli stretti in direzione del fiume ammirando gli Azulejos (piastrelle azzurre di ceramica decorate) che ricoprono alcune case.
  •   Zigzagando per le vie, dirigendosi verso il convento do Carmo sulla sinistra, si torna all’Elevador de Santa Justa dove si può, con 1.5 euro salire sulla terrazza e godere di un panorama a 360 gradi sulla parte bassa della città.
  •  Quando si è stanchi si va verso il fiume fino ad arrivare al Largo Chiado dove c’è il Cafè A Brasileira, uno dei più antichi (1905) e famosi caffè con la statua di Pessoa, il poeta nato e vissuto a Lisbona, seduto ai tavolini.
  •   Da lì si prende il famoso tram 28 al contrario, cioè andando verso Martim Moniz che si trova poco a est del Rossio, ma passando sulla collina opposta per strade pittoresche.

Itinerario del 28: http://carris.transporteslisboa.pt/pt/electrico/28E/descendente/ Il tragitto senza scendere dura circa un’ora e 5 minuti.
  •          Il tram scende per la collina Chiado, arrivando vicino a Praca do Municipio, attraversa la Baixa Pombalina da Rua da Conceição, fino a raggiungere il Sé.

Sé =sede episcopale, è la cattedrale della città, chiamata anche Igreja de Santa Maria Maior (cattedrale di Santa Maria Maggiore). Iniziata nel 1150, distrutta da tre terremoti, è un insieme di stili, prevalentemente barocco e romanico.
Attenzione che la prima chiesa vicino alla fermata non è la cattedrale, ma la chiesa di Maddalena e poi in sequenza quella di Sant'Antonio (il santo prediletto della città) e infine la cattedrale. 
  • Si può salire a piedi o col bus nel quartiere Alfama, passando per diversi belvederi quali il Miradouro de Santa Luzia e il Largo Portas do Sol. Da qui si può scendere per visitare il Castello di São Jorge.

E’ stata la residenza reale dal XIV al XVI secolo, vi si accede da rue Santa Cruz. Il castello è formato dalle mura esterne, dalla cittadella interna che ospitava il palazzo reale (di cui è rimasto ben poco) e da una fortezza con undici torri. Sulla torre di Ulisse, che la leggenda identifica come il fondatore mitologico della città, si trova la Câmera Escura (aperta dalle 10 alle 17, soggetta alle condizioni meteo): un periscopio che col suo sistema ottico e di lenti cattura le immagini a 360° di Lisbona in tempo reale. Girando si trovano inoltre un’Esposizione Permanente di oggetti rinvenuti nell’area archeologica, un caffè, un ristorante e un giardino di specie autoctone della foresta portoghese. http://castelodesaojorge.pt/it Apertura: 1 nov – 28 feb 9-18, 1 mar - 31 ott 9-21 Ingresso € 8.50
I prezzi nei negozietti nel borgo sono contenuti come un po’ nel resto della città, si può mangiare e comprare souvenir e in alcuni bar c’è il wi-fi.
  •   Più avanti il tram passa per rua das Escolas Gerais: se è ora di pranzo al numero 54 c’è il ristorante Ti Natercia.
  •    Il tram si ferma poi vicino al Monastero di São Vicente de Fora, uno dei monumenti religiosi più imponenti della città. Lì vicino il martedì e il sabato c’è la Feria de Ladra, un mercatino dell’usato dove si trova di tutto. Il tram sale ancora per la collina, per poi arrivare al capolinea Martim Moniz (attenzione al 28 e al 28E che hanno capolinea diversi).
  •    Andando a piedi a Placa Figueira si prende il bus 15E per Alges e ci si ferma nel quartiere Belem, al Monastero dos Jeronimos.

E’ stato dichiarato Patrimonio Unesco ed è uno dei più grandi capolavori di arte manuelina, un’esasperazione dello stile gotico, miracolosamente sopravvissuto al terremoto del 1755. Venne fatto costruire da re Manuel nel 1496 nel punto in cui i naviganti salpavano verso il mare, per celebrare i viaggi di Vasco de Gama nelle Indie e la potenza del Portogallo in epoca coloniale e venne dedicata a San Gerolamo, il protettore dei marinai.  La Chiesa di Santa Maria, in stile gotico dicono che sembra la chiglia di una nave rovesciata (io non sono riuscita a capire questo particolare) mentre la volta ricorda una immensa rete da pesca lanciata nel cielo (e su questo possiamo essere d’accordo). Il chiostro è considerato uno dei più belli del mondo per le sue intricate decorazioni. http://www.mosteirojeronimos.pt/pt/index.php Apertura: ott - apr 10-17.30, mag – set 10-8.30. Ingresso € 10
  • Col convento alle spalle, a sinistra sulla Rue Belem si trova la Antiga Confeitaria, cheora si chiama Pasteis de Belem, una antica pasticceria che si trova in tutte le guide perché dovrebbe avere in esclusiva questo dolcetto di pasta sfoglia alla crema, servito o con zucchero a velo o con cannella, la cui ricetta è top secret, arrivata direttamente dal monastero dove era prodotto. http://www.pasteisdebelem.pt/

Il dolcetto è buono, ma la verità è che lo si trova anche in altri bar, magari con altri nomi. Noi lo abbiamo mangiato in un bar vicino al castello.
  •  Passeggiando attraverso il Jardim da praca do Imperio si arriva ad una piazza con una grande rosa dei venti che indica le rotte del XV secolo.  Lì troviamo il Padrao dos Descobrimentos, un monumento alle scoperte a forma di caravella che celebra i navigatori portoghesi. Si può salire per vedere il fiume e il Ponte del 25 aprile (che ricorda il Golden Gate di San Francisco). http://www.padraodosdescobrimentos.pt/en Apertura: marzo – settembre 10-19; ottobre – febbraio10-1730  Ingresso € 4
  • Proseguendo sulla AV. Brasileira si arriva alla Torre di Belem.

E’ considerata il simbolo di Lisbona, grazie alla sua scenografica posizione affacciata sul fiume Tago. Un tempo però troneggiava in mezzo al fiume: fu il terremoto del 1755 a cambiare il corso del fiume collegandola alla terra ferma. Il suo ruolo era di torre di controllo marittimo e di difesa all’ingresso in città.
Apertura: ott - apr 10-17.30, mag – set 10-8.30. Ingresso € 6
  •  Per finire il 15E riporta a Praca do Comercio da dove siamo partiti al mattino (tragitto circa 15 minuti). Attenzione perché con la nave in città è molto pieno al ritorno se in fascia di rientro per l’imbarco.

CIBO tipico: crocchette di baccalà, baccalà grigliato, fritto con contorno di patate o cozido (bollito) con contorno di patate e cipolle, sardine asade (alla griglia), fagottini di verdure fritti, cataplana (zuppa di pesce) cucinata in apposita pentola in rame, riso con il pesce, catalana di vongole.

LEIXOES 9-14 (PORTO)






La nave attracca a LEIXOES nel distretto Matoshinhos. Per arrivare dalla nave all’uscita del porto ci sono le navette gratuite e frequenti del porto e nel terminal c’è il wi-fi gratuito.

Per arrivare in città:
  •    METRO Passa ogni 10-15 minuti e arriva a Trindade in circa 25 minuti. Usciti dal porto andare dritti, girare a destra al terzo incrocio e a sinistra al primo. Si vede la fermata fuori terra, i biglietti si fanno a sinistra (attenzione che accetta solo monete e non carta) e poi si va nella banchina di destra. Qualsiasi linea ferma a Trindade. Biglietti euro 1.50 più 0.60 per l’emissione, credo che prendendone più insieme si paga una sola volta l’emissione. A Trinidade si può cambiare e prendere la gialla (Amarela) che porta a Sao Bento o a Jardim de Moro.  http://www.metrodoporto.pt/en/
  •   I BUS da Leixoes al centro di Porto ci mettono 30-40 minuti e ci sono circa ogni mezz’ora, costa meno di 2 euro e si ferma a Casa da Musica, Cordoaria e Sao Bento, tutti vicini al centro, ma non ho visto dove era la fermata più vicina. http://www.stcp.pt/en/travel/
  •  Visto il pochissimo tempo la cosa migliore è prendere un TAXI. Costa tra i 15 e i 20 euro dal porto al centro città. Sono circa 10-12 km, quindi circa 15-20 minuti di tragitto. Si può concordare anche per il ritorno ed eventualmente per un tour giornaliero.


Siti sulla città di PORTO (la città dei ponti): http://www.10cose.it/porto/cosa-vedere-porto.html

Una volta in città si possono prendere i BUS TURISTICI:

Due rotte (blue e rossa) € 13 Parte ogni 60 minuti da Infante dom Henrique (poco distante dal Ponte Luis)
  •          YELLOWBUS TOUR

Diversi itinerari. Quello del centro parte ogni 30 minuti e costa € 10.50

TOUR A PIEDI:
  •          Prendiamo come punto di partenza Sao Bento, che si trova a sud, vicino alla cattedrale. E’ un punto di arrivo della metropolitana e subito si può visitare la stazione dei treni.

Appena entrati si è nella Sala dei Passi Perduti che è rivestita da più di 20.000 Azulejos (piastrelle) dipinte in bianco e blu ad inizio '900 da Jorge Colaco, il più importante decoratore portoghese ed illustra la vita popolare e i momenti più importanti della storia del Portogallo. Costruita nel luogo dove nel 1600 c'era un monastero benedettino poi caduto in rovina.
  • Andando a nord (ingresso stazione sulla destra), poi a sinistra in Praca da Liberdade e poi a destra in Rua das Carmelitas, si arriva alla libreria Lello e Irmão.

Considerata tra le dieci librerie più belle al mondo, è stata costruita alla fine del 1800 su progetto dell'ingegnere e politico portoghese Francisco Xavier Esteves in uno stile misto di gotico e liberty. Non possono non andarci gli amanti di Harry Potter, visto che l’hanno usata come set della libreria in cui il professor Allock presenta i suoi capolavori. Suggestiva la massiccia scala in legno centrale, a forma di 8, che porta ai piani superiori dove c'è anche un caffè in cui sedersi per godersi lo spettacolo.
Aperta tutti i giorni dalle 10 alle 1930.

Giusto per curiosità l’edificio che affaccia sulla piazza lì vicino è l’università di Porto.

  •  La chiesa è quella Dos Clerigos, che ha la Torre dos Clerigos su cui è possibile salire per ammirare il panorama della città. Sembra che 240 scalini ne valgano la pena, ma con una sosta così corta noi non abbiamo fatto in tempo.


Apertura: 9-19, sempre tranne poche festività.
Ingresso € 3.

  •  Tornando indietro fino a Largo Dos Loios, lo imbocchiamo e lo seguiamo fino a raggiungere Rua das Flores, considerata una delle più belle vie della città.
  •   La percorriamo tutta fino ad arrivare alla Chiesa di San Francesco (Igreja de Sao Francisco)

Se da fuori sembra anonima, dentro è una delle più decorate d’Europa, ha una struttura gotica, ed è fatta di legno intarsiato rivestito da 100Kg d’oro, decisamente poco coerente con l’ordine a cui appartiene, ma pur sempre un Patrimonio dell’unesco.
Apertura: nov-feb 9-1730, mar-ott 9-19, lug-ago-set 9-20
Ingresso: € 3,5 euro compresa la visita alle catacombe e al Museo del Tesoro.
  •  Lì vicino c’è il Palacio da Bolsa, un’altra struttura che da fuori non rende giustizia agli interni.

Costruito a partire dal 1842 per volontà dei commercianti di Porto, doveva rappresentare la potenza commerciale del Portogallo e accogliere i rappresentanti delle nazioni estere in un luogo maestoso. Nel corso dei secoli, quindi, è stato abbellito da scultori, pittori, decoratori e artigiani che hanno lavorato alle diverse sale creando un complesso di stili diversi ma ben integrati. .
Apertura: apr-ott 9-1830, nov-mar 9-12.30/ 14-17.30
Ingresso € 7.50.
  • Scendiamo sul lungofiume e passiamo vicino alla Praca da Ribeira, lì intorno ci sono una serie di stradine strette e ripide che costituiscono il quartiere storico che è patrimonio Unesco: la Ribeira.

  •   Contornati da file di case, bar e ristorantini, andiamo verso il Ponte Dom Luis, struttura in ferro progettata da un discepolo di Effeil, Téophile Seyrig. Pare sia spettacolare al tramonto. I pedoni possono passare sotto, insieme alle macchine, ai bus e ai tram, o sopra, insieme alla metro (ma per passare sopra bisogna risalire la collina fino alla cattedrale).
  • Attraversando il ponte si possono vedere i barcos rabelos, le caratteristiche imbarcazioni con a bordo le botti che da secoli sono usate per trasportare il vino porto dalle cantine di produzione ai magazzini. Oggi servono soprattutto per portare i turisti a fare un giro lungo il fiume e godersi Porto da una prospettiva diversa.
  •  Siamo nella città gemella Vila Nova de Gaia, dove viene prodotto il famoso vino liquoroso. Ci sono cantine a pochissima distanza l’una dall’altra e c’è solo l’imbarazzo della scelta per fare una visita e fare una degustazione della bevanda.
  • Il tempo a disposizione è praticamente finito e dobbiamo chiamare un taxi. C’è una fermata lì vicino, se ci sono taxi già fermi li si può prendere, se no passano con frequenza. Se non li vedete all’ufficio del turismo posizionato poco dopo la cantina Calem a sinistra ve li chiama, ma una volta prenotato va preso il loro altrimenti si paga comunque la chiamata.

  •          Se ci fosse del tempo in più si può salire per Rue Gen. Torres (10 minuti in pendenza) per arrivare al Jardim do Moro dove si può ammirare Porto in tutta la sua bellezza.
  •          Da lì si prende la metro per una sola fermata fino a Sao Bento, o si percorre il ponte al contrario, questa volta dall’alto.
  •          Da Sao Bento torniamo verso il fiume fino ad arrivare al , la cattedrale.

Un edificio romanico del 1200, costruita sui resti di un edificio preesistente, che ha un grande rosone centrale e due torri gemelle con cupole ai lati.
In mezzo alla piazza c’è una colonna in stile manuelito che era una gogna usata come luogo di esposizione e tortura dei condannati.
Dal Terreiro da Sé, lo spazio davanti alla Cattedrale, c’è un punto panoramico sulla città, il fiume e l’altra sponda.
Apertura: tutti i giorni dalle 9 alle 19. Ingresso gratuito alla chiesa, € 3 per il chiostro.

·         Con la metro si torna in porto.
    Anche questa città merita una tappa più lunga perché è una fonte di paesaggi meravigliosi e gente cordiale.

GUERNSEY 8-14 



La nave è in rada, si scende con le scialuppe con almeno dieci minuti di tragitto. I biglietti per la discesa li abbiamo dovuti prendere la mattina prima in teatro e siamo riusciti ad avere una delle prime dopo quelle delle escursioni Costa.
Si scende nel centro della capitale St. Peter Port e ci accolgono delle signore locali vestite con abiti tradizionali e che ci forniscono la mappa dell’isola.
Siamo in una sorta di paradiso fiscale poiché questo insieme di isole non fanno parte del Regno Unito, anche se dipendono dalla Corona Britannica. Attenzione perché hanno sia sterline inglesi che la loro sterlina, che ha il cambio 1 a 1 con la sterlina inglese, ma sono accettate sia le sterline inglesi che gli euro nei negozi. Se dovete prelevare fate attenzione che in alcuni bancomat danno solo le loro sterline (prendetene lo stretto indispensabile perché nel resto del Regno Unito non valgono), mentre in alcuni danno entrambe a vostra scelta.

Se cercate l’ufficio informazioni lo trovate nella via di destra dopo un centinaio di metri; se invece andate a sinistra c’è la fermata del bus con un punto informazione sui mezzi pubblici dove ci danno una mappa con gli orari. Tutti i bus costano una sterlina a tratta, se si scende e si risale si ripaga un’altra sterlina.
  • Prendendo il 91 o 92 si fa il giro perimetrale di tutta l’isola in un’ora e mezza senza scendere, il bus parte ogni due ore, quindi conviene vedere se ce n’è uno di lì a poco, oppure scartare l’idea. Visti i tempi ristretti non conviene nemmeno scendere a fare foto perché il successivo passa appunto dopo due ore.

  •   Col 71 si va invece a vedere la Little Chapel, che è la cappella più piccola al mondo costruita come miniatura della cappella di Lourdes, si trova praticamente nel mezzo dell’isola, a 5,5 km dal porto. E’ fatta di conchiglie, ciottoli e frammenti di porcellana. Per tornare indietro si riprende il 71 che nel frattempo ha fatto un giro circolare ed è tornato. Mentre si aspetta il bus c'è un negozio di souvenir con degli orologi a muro davvero graziosi.

  •  Dalla stessa fermata si può raggiungere l’ospedale militare tedesco sotterraneo, che però è aperto solo nel pomeriggio.

Partendo a piedi da porto si può:
  •     Andare a sinistra (col mare alle spalle) e dopo 20 minuti raggiungere il museo militare sotterraneo.
  •     Andare a sinistra verso la punta del porto dove c’è il Castello Cornet.

Apertura: 20mar-30giu 10-17, 01lug-31ago 930-17, 01set- 01nov 10-17
Ingresso castello 10 sterline
  •  Passeggiare per le stradine di St. Peter’s Port e fare shopping (non troppo, purtroppo perché rientriamo con un volo e abbiamo i bagagli con in peso massimo!).
  •  Salire fino ai giardini Candie Gardens dove c’è anche il Museo di Guernsey e la Galleria d’arte.
  •   Per gli amanti di Victor Hugo si può visitare la casa in cui ha vissuto 15 anni in esilio su quest’isola e dove ha scritto I miserabili. E’ abbastanza vicina al porto: da Albert pier andare in linea d’aria dritti su Cornet street e girare a sinistra su Hauteville, la casa si trova al numero 28.

Apertura: 1 aprile-27 settembre, chiuso il mercoledì, dalle 10 alle 16. E’ consigliato prenotare perché non possono entrare più di 170-190 persona al giorno. Ingesso 7 sterline.
Curiosità: ad una delle estremità ovest dell’isola c’è Lihou island, un’altra minuscola isola che si può raggiungere solo con la bassa marea tramite una stradina rialzata. Bisogna controllare qui gli orari per poter attraversare la strada, giornalmente da una a tre ore massimo se si vuole andare e tornare, perchè il resto del tempo è sommersa: http://www.gov.gg/CHttpHandler.ashx?id=93805&p=0


AMSTERDAM 13-20





Interessante l'entrata nella chiusa col rimorchiatore che ci frena.

La nave ha attraccato al T4 del Passenger Terminal, da dove in dieci minuti a piedi si arriva alla stazione centrale che è un ottimo punto di partenza per in tour. Visto che ho già un post su Amsterdam qui segno solo il tragitto fatto questa volta.
Piccolo vocabolario per capire i nomi delle vie che sembrano lunghissimi, solo perché hanno il suffisso incorporato. Attenzione che le vie sui canali hanno lo stesso nome sui due lati e alcune vie dello stesso quartiere hanno lo stesso nome e per distinguerle si fa ricorso ai numeri: eerste (prima), tweede (seconda), derde (terza); oppure ad un indicazione di direzione: dwars (incrocio).
straat= strada, gracht = canale, markt = mercato, steg = vicolo, burgwal = viale, plein = piazza
  • Con la stazione centrale a destra proseguire dritto, superare la Damrak e scendere a destra in Martelaarsgratch scegliendo una delle vie in cui si apre. Siete nel pieno del DLR (Red Light District), cioè il quartiere dove le finestre contornate di luci al neon rosse mostrano in vetrina le donne che offrono il loro corpo come lavoro legalizzato. Ricordatevi che è vietatissimo fare foto alle vetrine. Nel frattempo si possono osservare le case strette e storte e strane.


  • Proseguire fino a che si incontra un ponte grande a sinistra. Percorrerlo lungo la via Raadhuistraat e passare due canali, quando si intravede il terzo canale, a destra c’è Prinsengracht e lì c’è la casa di Anna Frank. Se andate nel week end o in giorni festivi conviene prenotare l’ingresso o la coda può essere molto lunga. Noi eravamo lì la domenica prima del Giorno del Re, dove già erano tutti in festa e avremmo dovuto aspettare almeno un paio d’ore in coda se non di più.
  •   Tornando indietro di due canali e arrivando sulla sponda del Singel, proseguire verso sud (stazione alle spalle) finchè si arriverà al Mercato dei Fiori.
  •  Proseguendo sempre in quella direzione si può arrivare a Rembrandt Plein e poi a Waterloo Plein.
  • Si può tornare indietro riattraversando i vari canali fino a raggiungere piazza Dam, che per l’occasione era allestita con un Luna Park.



  •            Vicino alla piazza c’è la Nieuwe Kerk (chiesa nuova)
  •         Salendo verso la stazione se si cammina un paio di vie più a destra sulla Oudezijds Voorburgwal (col canale a destra) si trova De Oude Kerk (chiesa vecchia).
  •          Da lì al terminal sono venti minuti a piedi.

http://www.iamsterdam.com/it/visitare

KIEL  8-sbarco





Visto che avevamo l’aereo nel tardo pomeriggio abbiamo acquistato un’escursione Costa per vedere la città di Amburgo che si trova ad un'ora di distanza e che è la città di partenza dell'aereo di ritorno. La nostra guida era una signora che abita ad Amburgo e ci ha raccontato un po’ di aneddoti divertenti sulla cultura e sugli abitanti. Per via dei lavori in corso sull’autostrada e delle code che avremmo fatto siamo passati per alcune strade interne. Il tour è stato interamente sul pullman, eccetto una sosta per il bagno in centro città; probabilmente il tempo a disposizione è stato un po’ tagliato proprio per via del non poter utilizzare tutta la rete autostradale, ma sicuramente una piccola passeggiata nel centro non sarebbe stata male. In ogni caso tour istruttivo e meglio che stare in aeroporto per ore intere. Salto la spiegazione della città non potendo organizzare un’escursione fai da me in questa occasione. 


Buon viaggio! E non dimenticate di cliccare MI PIACE se il post vi è stato utile.