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lunedì 27 maggio 2013

Crociera "RITORNO IN TERRA SANTA" con Costa Crociere

Prezzi aggiornati a GENNAIO 2016, salvo dove specificato diversamente tra parentesi. 
Verificate comunque gli aggiornamenti sui siti ufficiali prima di partire.





Questa è la prima crociera che faccio a novembre. Avevo qualche dubbio in merito alle temperature, invece, devo dire che mi sono quasi trovata meglio di una crociera estiva: tra interno ed esterno non c’erano grossi sbalzi termici e gli ambienti interni, ristorante compreso, non erano climatizzati stile polo nord.  Abbiamo deciso di viaggiare con amici e quindi abbiamo cercato una meta che potesse aggradare tutti, eccoci quindi a scegliere questo connubio di Grecia, Turchia e Israele.


La nave era la Costa Pacifica, nave del 2009, piuttosto grande e  quasi al completo anche se il periodo non sembrava essere in alta stagione; interni sul tema della musica, molto graziosi gli ascensori col violino e il teatro, un po’ appariscente il buffet al ponte 9, abbastanza tradizionale il resto degli ambienti. Ancora una volta il cedere di un colosso all’industria del tabacco fa sì che nelle parti comuni ci siano ancora molti spazi per fumatori, che, anche se la nave è dotata di un buon sistema di aspirazione, lascia i vestiti dei non fumatori sgradevolmente intrisi di aroma di sigaretta.
L'itinerario di questa crociera è variato nel tempo: a volte comprendeva una tappa in Israele (Ashdod), a volte due (Ashdod + Haifa), quest'anno  hanno (finalmente) tolto Creta e inserito Port Said e Alessandria d'Egitto; anche gli orari degli scali sono un po' variati, per cui non mi dilungherò su alcuni particolari. 
Ma veniamo a noi e  alle nostre escursioni fai da te. La destinazione della crociera è stata decisa circa 3 settimane prima della partenza, che sono bastate a gestire alcune escursioni direttamente da casa.


  • SAVONA

Siamo arrivati al porto giusto per l’imbarco, quindi non abbiamo visitato la città. La macchina l'abbiamo lasciata da conoscenti, altrimenti la si può lasciare al porto o usufruire dei trasferimenti organizzati dalla società, ad esempio il pullman che parte da Malpensa o da Milano costa euro 27 a persona andata e ritorno.
La nave salpa alle 1630, se questo è il porto d'imbarco si può visitare la città sia all'andata che al ritorno.
Se si è partiti da Roma e Savona è uno scalo allora ci sono tanti bei posti relativamente in zona: Genova si trova a 45 km e, se non ci siete mai stati, è d'obbligo una visita all'acquario, il più grande d'Italia. Ingresso € 24; ci si può arrivare in treno, che ci mette dai 20 ai 50 minuti a seconda di quale si prende.
Un po' più impegnativa è la gita a Monaco (conosciuta anche come Montecarlo), che dista 135 km. Se si è in transito, visti i tempi ristretti, è consigliabile effettuarla con un tour Costa; se si sbarca a Savona  l'ideale è arrivarci in macchina in circa 1 ora e mezza, altrimenti il treno ci mette da 2 a 3 ore, con cambio obbligato a Ventimiglia.
Portofino è una piccola cittadina che merita essere vista dal mare, per cui anche in questo caso conviene andarci con i tour Costa se si è in transito, perché i tempi sono molto stretti.
Se non si vogliono spendere soldi sul sito del comune trovate delle informazioni su Savona per visitare la città a piedi; piccoli tour low cost (€ 5) sono dedicati ai croceristi per una visita culturale, comprensivo l'ingresso alla pinacoteca e partono proprio dall'uscita del terminal crociere.





  • KATAKOLON

L’anno scorso eravamo già stati in questo porto e avevamo optato per il gruppo di tassisti che si trovano alla destra dell’uscita del porto, che per 80 euro ci aveva portato ad Olimpia, ad una velocità supersonica in quanto ci venivano concesse 2 ore tra andata e ritorno (questo per permettere all’autista stesso di fare più viaggi, sia con i passeggeri della nostra nave, che coi passeggeri di un’altra grossa nave arrivata in porto nel pomeriggio).
Questa volta, avendo già visto Olympia, ho trovato su trip advisor delle buone recensioni su Andreas Stamos, un tassista, e l’ho contattato per trovare un itinerario alternativo. Abbiamo concordato euro 90 (2013) per andare  a Olympia, dove abbiamo rivisto il sito archeologico insieme ai nostri amici,  più il museo  che non avevamo fatto in tempo a vedere l’anno scorso. Poi siamo andati a fare un giro per l’entroterra passando in alcuni piccoli villaggi, dove Andreas si è fermato per prendere, da alcuni alberi, arance e mandarini profumatissimi, arrivando fino a un piccolo agriturismo/cantina "Olympia land", dove siamo stati eruditi sulla pratica del fare il vino e dove abbiamo potuto degustare oltre al vino stesso, altri generi di loro produzione quali olio e olive, salumi e formaggi. La visita è avvenuta in lingua inglese, i proprietari parlavano un poco di italiano. Dopo aver comprato dei prodotti da portare a parenti e amici come souvenir, siamo ritornati nella cittadina di Katakolon passando per una strada panoramica. Come nella nostra ultima visita, questa piccola cittadina che vive quasi esclusivamente di turismo, si ritrova per 4-5 ore affollata a dismisura con turisti di ogni genere, chiassosi ma ben predisposti a spendere, che fanno i giri sul calesse e comprano saponette di olio d’oliva e cinture contraffatte. 

Totale della spesa a testa: 22.5 il taxi, 9 euro ingresso sito + museo, 8 ingresso e degustazione alla cantina, totale 39.5 (2013).
Consiglio vivamente di contattare Andreas, confermo tutto quanto è stato scritto nelle recensioni: alla guida è tranquillo, è molto cortese e ti racconta storie della sua terra; prima di entrare al sito ci ha dato un libro con le ricostruzioni dei momumenti, veramente molto interessante; ti accompagna ovunque vuoi a seconda dei tuoi interessi. olympiataxi@yahoo.gr



  • CRETA

(Arrivo previsto a Heraklion, saltato poche ore prima per le avverse condizioni metereologiche nel porto. Ci fanno sbarcare a Chania, la vecchia capitale dell’isola. Non avevamo organizzato niente, per fortuna, anche se avevamo contattato una società di taxi che ci aveva offerto per euro 100 una giornata comprensiva di: visita al castello, alla fortezza di Cnosso, alla fontana  e ad altre attrazioni minori della città.)






Visto lo sbarco a sorpresa a Chania compriamo dalla nave i biglietti per il bus che ci porta in centro città per 6 euro a testa andata e ritorno. Naturalmente all’uscita del porto c’è il pullman cittadino che costa 3 euro andata e ritorno! Abbiamo anche dovuto aspettare una buona mezz’ora prima di poter salire sul pullman perché c’erano molte persone che hanno comprato il biglietto e gli autobus non erano tanti. Dal porto al centro città sono circa 10 minuti di tragitto. La cittadina è una classica città di porto greca, uguale ad Heraklion, a Mykonos e molte altre: le casette colorate a due piani che si affacciano sulla piazzetta del porto, che affittano camere e sotto cui si trovano i negozietti di souvenir, bar, ristoranti. Inoltre sono diffuse le spa per piedi: locali con vasche piene di pesciolini che si mangiano la pelle morta dei piedi, tanto amate dai vip.
Un faro domina nella piazza, si possono fare tante foto ricordo. Unica particolarità del posto un edificio religioso con sia campanile che minareto, nata come chiesa, trasformata in moschea e ritrasformata in chiesa.
Dalla piazza parte anche un city sightseeing al prezzo di euro 15, ma non arriva alla fortezza che forse potrebbe valere la pena vedere. I prezzi sono molto contenuti, specialmente se paragonati a quelli della nave: una birra bionda piccola (la cui dose per un italiano è in realtà quasi una media) costa € 2.7 (2013).
Tornati alla nave facciamo una camminata di pochi minuti fino al vicino supermercato Carrefour, anche se non  troviamo specialità particolari da comprare, però ci serve per capire che la vita è decisamente meno cara rispetto ai nostri prezzi, perlomeno a quelli del nord Italia.

Qui trovate due siti con tutte le cose che si possono fare:
Virtual Tourist
Segway Tour






  • ASHDOD (ISRAELE)

Questa era la meta più ambita della crociera, quella per cui è stata scelta. Tante sono le aspettative miste alle paure per questo paese, che vengono fomentate dalle rigide procedure di controlli per la sicurezza, quanto la naturalezza con cui i milioni di turisti affollano i luoghi di culto come se non sapessero che a pochissimi chilometri di distanza, ogni tanto parte, qualche razzo. Questa è l’unica escursione che abbiamo deciso di comprare dalla compagnia: non essendo mai stati in questo stato abbiamo preferito scegliere la via più semplice. Se l’itinerario della crociera comprende, purtroppo, come nel nostro caso, una sola tappa nello stato di Israele bisogna fare una scelta importante: visitare le due città sacre o sperimentare l’ebbrezza di un bagno nel mar Morto con visita alla fortezza di Masada. Noi abbiamo optato per la prima. Chiunque decida di farlo deve essere assolutamente consapevole che in un giorno si può avere solo l’assaggio di queste città, in quanto è veramente impossibile vedere tutto; anche lo stesso programma molto ricco rischia di dover essere compresso per due motivi: il traffico, che è notevole sulla strada per raggiungere Gerusalemme dal porto, e la quantità impressionante di turisti che rallentano gli ingressi in quasi tutti i siti. Una volta che questi presupposti sono ben chiari e che ci si è dotati di 4-5 sacchettini di pazienza si può iniziare l’avventura.
Già nei giorni precedenti l’arrivo al porto israeliano si viene avvertiti delle misure di sicurezza che verranno adottate per l’occasione: nell’ultimo porto prima di Ashdod, che nel nostro caso era Creta, sono salite a bordo 5 autorità israeliane; il giorno successivo, che era di navigazione, tutti i passeggeri, ivi compreso chi non aveva intenzione di sbarcare in Israele, sono stati tenuti ad andare nel teatro a ritirare il passaporto (che di solito viene riconsegnato l’ultimo giorno di crociera), insieme alla carta di immigrazione, e a presentarlo alle autorità lì presenti che, dopo averlo controllato, apponevano un timbro per dare l’ok allo sbarco.
La mattina in porto, muniti di passaporto, carta di immigrazione, carta Costa e biglietto del tour, ci siamo apprestati ad uscire dalla nave passando sotto ai metal detector controllati dalle autorità israeliane. Ad attenderci uno dei circa 60 bus pronti a scarrozzare i turisti nelle varie destinazioni. Poiché avevo letto diverse recensioni su queste escursioni mi ritengo molto fortunata della guida che ci è capitata, che in realtà erano due: ZAHI, era la guida ufficiale, che però parlava inglese, e TINA che era la traduttrice. Dico siamo stati fortunati in quanto pare che in crociere precedenti qualcuno aveva avuto guide che spiegavano il minimo indispensabile e non erano molto gentili; le nostre ci hanno mostrato strada facendo diverse illustrazioni di quello che avremmo visto, di particolari, foto antiche sulle origini di alcuni luoghi. I tour sono diversi e anche lo stesso tour, su diversi pullman, non è detto che segua l’ordine che abbiamo seguito  noi poiché si alternano per non avere 3000 persone nello stesso luogo contemporaneamente.
La prima tappa è stata all'Orto dei Getsemani, con relativa chiesa e panorama sulle mura della città vecchia. La città è stata costruita su un terreno collinoso, costruendo queste mura e spianandone l’interno; anche le nuove costruzioni seguono una vecchia legge che obbliga a farle tutte dello stesso colore; il risultato è un agglomerato che  si mischia e a tratti mimetizza alle terre circostanti. Seconda tappa Betlemme, si risale sul bus e in pochissimi chilometri si arriva a questo muro di confine che ricorda molto il muro di Berlino e per il quale gli stessi israeliani, anche all’interno della stessa famiglia,  sono divisi sulla sua valenza.
All’andata passiamo abbastanza velocemente,  viene solo chiesto il numero di turisti a bordo, ma non vengono fatti altri controlli. Fa un po’ impressione vedere il percorso che avremmo dovuto fare a piedi per oltrepassare questo check point se avessimo scelto di fare l’escursione con mezzi alternativi, ma nel complesso fattibile.  Di certo il passaggio con un bus Costa Crociere è molto più snello e permette di rimanere con le nostre guide israeliane sul nostro mezzo israeliano; il pegno da pagare per questa agevolazione lo troveremo all' uscita con la tappa al negozio di souvenir.
 
In questo territorio dobbiamo usare ben due sacchettini di pazienza per sopportare le lamentele dei compagni di tour: il primo quando la guida ci ricorda che, come ben scritto sul programma, il quale non viene mail letto, e viste le lunghissime code, il tour non prevede di visitare la grotta della natività. Costa ha provveduto a modificare la dicitura “potrebbe non essere visibile” in “il programma non prevede”. Il secondo sacchettino è al termine del piccolo tour di Betlemme quando ci si ferma al negozio di souvenir, dove la lamentela questa volta è “abbiamo più tempo per i souvenir che per la chiesa”; chi non è abituato a viaggiare o anche solo a pensare un po’ fuori dalle normali prospettive non si rende conto che acquistare souvenir è il nostro pegno per lasciar passare le guide israeliane e non avere il minimo problema arrivando da un confine a loro nemico. Detto questo, ciò che si vede a Betlemme è la chiesa della natività coi mosaici d’epoca e l’uscita della grotta della natività. Noi siamo stati fortunati perché il tempo uggioso ha creato uno splendido arcobaleno sulla cittadina vicina, che la nostra guida ha voluto farci vedere con immensa gioia, in quanto cosa abbastanza inusuale, a suo dire.

Ripassiamo di nuovo il confine, dove, dopo dieci minuti di attesa in cui vengono ben esplorate le due auto davanti a noi, dei giovanissimi soldati israeliani controllano che sotto al nostro bus non si sia nascosto qualche palestinese; appurato che siamo puliti possiamo tornare in Israele e andiamo in un kibbutz (che ha le sembianze di un enorme ristorante a buffet) a mangiare. L’organizzazione è ottima, diversi tavoli laterali sono allestiti con pietanze tipiche, a tratti occidentalizzate: cous cous, riso, carne, pesce fritto, verdure speziate, insalate varie, humus. I dolci sono invece occidentali: panna cotta, torta al cioccolato, al caffè. E’ anche disponibile caffè espresso visto l’alta quantità di italiani presenti.

I tempi sono serratissimi, naturalmente per poterci permettere di vedere tutto quello che prevede il programma, ci alziamo dal tavolo con la digestione in corso e ci apprestiamo ad entrare nella Gerusalemme antica, col tempo che non vuole venirci incontro e ci impone di tirare fuori i nostri k-way. Quando la guida diceva che a Gerusalemme tutto avviene tre volte aveva ragione: non solo il Natale e le altre feste le si festeggiano separatamente, ma proprio tutto ti da l’idea della confusione avvenuta negli anni in questa città, con le diverse etnie che cercavano di appropriarsi di un luogo così sacro. Passiamo per le viettine piccole e contorte, fino ad arrivare alla chiesa costruita sul posto dove Gesù è morto.
 Qui un miscuglio di culture, etnie, religioni si riversa davanti all’ingresso e ci impone di entrare come una composta folla che spinge, capeggiata da anziane signore armene; una volta all’interno è chiaro che qui ognuno ha voluto lasciare il segno, non esiste uno stile, non esiste un vero senso,  non esiste una religione: passano armeni in processione che ricordano quasi delle sette misteriose, passano francescani che pregano e fermano per un attimo il traffico,  fedeli che strofinano qualsiasi cosa abbiano sulla pietra dove Gesù è stato deposto, una coda di persone intorno al santo sepolcro in attesa di vedere un luogo tanto acclamato. Poca luce filtra dall’alto, tante sono le candele accese e l’odore di incenso sparso dalle tre religioni che reclamano la chiesa: cattolici, ortodossi e armeni. A parte la sacralità di essere stati sul posto, la maniera migliore per vedere l'interno della chiesa è esplorandola nel tour virtuale sul suo sito internet, fatto invece molto bene. Usciamo e percorriamo parte della via crucis lungo la via Dolorosa, che è una delle strette  vie cittadine su cui affacciano  negozi e abitazioni, dove gruppi di bambini giocano rumorosamente  mascherando la sacralità del luogo.

Il tour termina con l’arrivo, dopo il passaggio sotto un altro metal detector, al muro del pianto, così chiamato in quanto gli ebrei piangono perché non è ancora stato costruito il terzo tempio. Il muro è la parte ovest esterna delle mura della città, si entra uomini e donne separati, per gli uomini è obbligatorio indossare la kippah (zuccotto) che viene fornita gratuitamente all’ingresso, per le donne non è invece necessario il velo. Torniamo sul bus che ci riaccompagna al porto, avvolti ormai dall’oscurità della sera.
Lasciando questa città mi porto dietro la voglia di scoprirla con un po’ più di calma, la guida ci dice che  le due settimane dopo Natale sono un buon periodo perché anche per loro è festa e i luoghi sono molto meno affollati. Se tornerò proverò a contattare ZAHI, che è una guida ufficiale e mi farò portare nei posti meno conosciuti per assaporare questa cultura che sembra tanto diversa dalla nostra, ma che alla fine non lo è.
Per la cronaca, il giorno dopo la nostra gita sono stati lanciati missili su Gerusalemme e Costa Crociere ha sospeso la tappa a Gerusalemme per la crociera successiva.
Come ripeto, la nostra scelta è stata la più semplice, ma di sicuro non la più economica. Leggendo su vari forum di croceristi avevo trovato anche un'alternativa che sembra essere affidabile: taxi Marco è una società di noleggio con autista che offre i vantaggi di farti vedere molte più cose rispetto ai tour Costa, con guide molto preparate. Diventa vantaggioso economicamente se si è in tanti, dai 13 in su, in quanto oltre al prezzo del noleggio (€ 500 fino 12 posti o € 650 fino 15) bisogna metterci quello della guida (€250); inoltre, essendo gli autisti israeliani, ti lasciano al check point che devi passare a piedi, ti aspetta dall'altra parte un mezzo palestinese per portarti alla chiesa di Betlemme (pochi chilometri) da pagare a parte e devi pagare il tragitto dalla nave all'uscita del porto. Ideale per chi non ha la pazienza di sorbirsi  altri 45 compagni di tour a sorpresa!



  • IZMIR

Lasciamo Gerusalemme e con un giorno di navigazione raggiungiamo Izmir all'alba.






C'eravamo stati l'anno scorso e avevamo visitato la città con un tassista che ci era piaciuto, così abbiamo deciso di ricontattarlo prima della partenza per poter questa volta visitare Efeso. Così è stato, accordatici sul prezzo (euro 120 il totale del taxi escluso gli ingressi nel 2013) lui è venuto ad aspettarci all'uscita del porto con un cartello indicante il mio nome e siamo partiti subito alla volta dell'entroterra. La prima tappa è stata la CASA DI MARIA (LT 20 = €6), dove si dice che san Giovanni abbia portato la vergine dopo la morte di Gesù. Un piccolo monolocale in una zona con vista gradevole, che abbiamo visitato velocemente essendo stati tra i primi a scendere dalla nave e quindi essendo arrivati prima di tutti i gruppi Costa. Mentre ce ne stiamo andando, infatti, ecco arrivare i primi pullman che fanno aumentare la coda all'ingresso vertiginosamente.





Seconda tappa EFESO (LT 30 = € 9). Avere un libro guida può tornare utile per capire meglio alcune rovine, ma attenzione a quelli venduti fuori dall'ingresso, in quanto hanno delle traduzioni in italiano spaventose, tanto che lo abbiamo preferito in inglese. Vale la pena scaricarle da casa e portarsele dietro.
Se ad Olimpia bisogna usare tantissima immaginazione, qui si può intuire decisamente di più. Una città parzialmente sopravvissuta ad eventi di ogni tipo, ora popolata da colonie di gatti che si mettono in posa per le foto. La parte più celebre è la biblioteca di Celso, ma meritano anche il teatro e la vista d'insieme dall'alto della collinetta.
Haluk ci ha lasciato all'ingresso, poi ci ha ripreso all'uscita, un paio di chilometri più a nord.





Terza tappa i resti della BASILICA DI SAN GIOVANNI (€ 3,5 solo in contanti), costruita sulla tomba dello stesso.








Informazioni su tutti e tre i posti su Wikipedia.



Ed eccoci di ritorno verso la città. Una visita al CASTELLO per vedere la città dall'alto. Rispetto all'anno scorso sono state aggiunte delle protezioni sopra le mura ed alcuni tratti sono vietati ...si sarà fatto male qualcuno!
Rientrando verso il porto ci fermiamo alla Moschea di Kemeralti (soprannominata dal tassista "piccola moschea blu") e facciamo il giro dalla piazza Konak, senza fermarci perché ci sono i vigili, se no prendiamo la multa!
Concludiamo il nostro giro in un locale dove Haluk mangia abitualmente, spartanissimo, ma con dei panini kebab spettacolari, non quelli che servono in Italia. Paghiamo la sua parte ...e probabilmente anche quello che si mangerà la sera .. ma alla fine è comunque economico e buono!
Lasciamo il nostro tassista e ci facciamo un giro per le vie intorno al porto; ogni tanto si trova qualche wi-fi libero (basta individuare i bar dove sono seduti buona parte dei membri dell'equipaggio sbarcati), ma devo controllare un file che non riesco a vedere sul telefono, così trovo un internet cafè dove con due-tre euro si può stare un'ora. Pochi minuti e ho trovato quello che cercavo e la signora, gentile, mi ha ridato parte dei soldi di sua spontanea volontà perché ho usato poco il servizio offerto.
Appena fuori dal porto troviamo un supermercato e cerchiamo qualcosa di tipico, ma ormai sono europei pure loro nella cultura e sembra di stare in un supermercato italiano, lingua a parte.
Per chi volesse, rilascio il contatto mail di Haluk che avevo già lasciato nel blog  "Panorami d'Oriente", dove alcuni lettori hanno commentato che hanno provato a contattarlo e si sono trovati bene; disponibile anche per il tour della città a euro 55 o altri itinerari su richiesta.  Haluk Tuncay hlktncy@hotmail.com. [update gennaio 2016: questo contatto è ancora valido, se volete lo potete contattare anche tramite facebook, tenete conto di un piccolo aumento sulle tariffe visto che sono passati tre anni.]
Per chi volesse girare la città a piedi, all'uscita del porto ci sono piantine in diverse lingue, tra cui anche in l'italiano, gratuite.







  • ATENE

Il porto di Pireo accoglie un numero enorme di turisti, navi, merci, da ogni parte della Grecia e del mondo. La prima sensazione arrivando dal mare è un agglomerato di abitazioni mediamente alte e poco verde. Abbiamo deciso per il fai da te, anche se oggi è previsto uno sciopero nazionale non confermato dai media.
Tre sono le opzioni che abbiamo: tour con bus scoperto con le compagnie City Sightseen o Open Tour, taxi o metro. I primi con 22 euro fanno due rotte, quella dal porto all’acropoli, e quella che dall’acropoli fa il giro della città. I taxi ci avrebbero portato con 90 euro a fare il giro della città in 4 ore, la metro arriva in centro con meno di 2 euro.  Questa volta abbiamo optato per il bus scoperto, per la voglia di sperimentare questo sistema che non ho mai utilizzato e per la voglia di sfruttare tutte le ore a disposizione. Consiglio questi bus a chi non ha minimamente voglia di programmarsi il giro della città da solo, in quanto se non si scende si possono fare le foto al volo di un po' tutto, si possono scoprire tante curiosità, ma non si riesce ad assaporare lo spirito della città e gli orari sono abbastanza riduttivi passando una volta ogni mezz'ora.


Il primo bus passa per il Pireo e tramite una superstrada arriva all'acropoli. Se la giornata non è particolarmente calda o prendete i primi posti in alto davanti, che sono riparati dal vetro, o state sotto: abbiamo sperimentato al ritorno l'ebbrezza di stare sopra al centro (per mancanza di altri posti liberi) e sfrecciare a 100 all'ora senza riparo ... peccato fosse novembre inoltrato!
Ci siamo fermati subito all'ACROPOLI, l'unico posto che mi ha colpito veramente di Atene, ancora una volta un respiro di antiche ere e grandi costruzioni prevalgono sulla modernità. Il vento toglieva quasi il respiro, ma la sensazione di essere per qualche istante in un altro mondo era meravigliosa. 
C'è un biglietto cumulativo del valore di € 12 che permette di entrare in vari siti, tra cui acropoli e agora.







All'uscita si trova il museo dell'acropoli, costruito sopra i resti della città, visibili dal pavimento trasparente all'esterno. Ingresso € 5.
Abbiamo ripreso il bus e siamo passati davanti all'arco di Adriano e il tempio di Zeus, al parlamento, allo stadio Panathinaikon, all'università, alla piazza Omonia e siamo scesi a Monastiraki per vedere l'agora.
Volendo fare i turisti abbiamo pranzato in un ristorantino che proponeva piatti commerciali: moussaka, kebab, carni miste; per mangiare c'è un'ampia scelta anche a prezzi abbastanza contenuti.






  •  NAVIGAZIONE












  • ROMA

Avendola già vista in altre occasioni abbiamo sfruttato lo scalo per andare a trovare amici che abitavano lì vicino. Non mi dilungo molto su questa escursione in quanto farò una sezione a parte su questa splendida città.


  • SAVONA

Rientrati a Savona ancora una volta non abbiamo visitato la città perchè avevamo altri appuntamenti, ma ci siamo riproposti di tornarci presto in un tour della Liguria.

Bene, siamo giunti al termine di un'altra crociera, questa volta ampiamente soddisfatti dal numero totale di giorni, che ci ha permesso di goderci in pieno la nave e le sue attività, e sfruttare tutte le discese a terra. Andando con amici ci siamo riscoperti a non avere momenti di lungo relax tante erano le cose che abbiamo fatto insieme, complice anche il clima che non ci invogliava a poltroneggiare sui lettini prendisole, ma siamo comunque tornati a casa rinati! Sempre meravigliose le crociere!


Buon viaggio!

lunedì 14 novembre 2011

CROCIERA "PANORAMI D'ORIENTE" con Costa Crociere

PREZZI e ORARI SONO  STATI AGGIORNATI A GENNAIO 2016. 
COME AL SOLITO UTILIZZATE I SITI UFFICIALI PRIMA DELLA PARTENZA PER UN RAFFRONTO.







ITINERARIO: Venezia, Bari, Katakolon, Smirne (Izmir), Istanbul, Dubrovnik, Venezia
DURATA: 7 giorni
COMPAGNIA: Costa Crociere


  • VENEZIA


La nave parte alle ore 18.30, il terminal crociere è piuttosto grande; appena arrivati abbiamo lasciato le valigie con l'etichettatura Costa nell'edificio a destra, subito dopo l'ingresso. Lì ci hanno dato il numero per l'imbarco e siamo saliti nell'edificio a sinistra. Avendo tante ore a disposizione e arrivando con i propri mezzi si riesce anche a visitare la città, ma noi ce la siamo presa comoda e ci siamo subito imbarcati. Di sicuro bisogna stare su un ponte esterno quando la nave parte perché vedere questa città passando attraverso il canale della Giudecca è una cosa meravigliosa, specialmente a bordo di un gigante di 290 metri.

BARI




SCALO: dalle 11.30 alle 14.30.

Questo è in realtà uno scalo tecnico, poiché la crociera può avere inizio da Venezia o da Bari; chi sceglie di imbarcarsi qui può sicuramente godersi Venezia in pieno perché ha tante ore a disposizione.  La nave ha attraccato nel porto nuovo, al  molo Antonio de Tullio; se arriva lì, innanzitutto andate su un ponte esterno per godervi la manovra perché vedrete la nave girare a 180 gradi in uno spazio poco più grande della sua lunghezza.
Una volta scesi avete diverse opportunità: girare a piedi, noleggiare una bici o un bicitaxi, prendere il trenino.

A piedi si gira facilmente, la maggior parte delle cose da vedere si trova a pochi minuti dal porto; calcolate un paio d'ore tra andata e ritorno se camminate a media velocità. La piantina fornita dalla nave è grossolana, fate attenzione a non perdervi nei vicoletti perché ce ne sono tanti e molto simili; in ogni caso tenete come riferimento il mare che si trova a nord e a est della città (la nave è a nord). Occhio anche a tenere, come in ogni città, il portafoglio e la macchina fotografica bene al sicuro. Un percorso potrebbe essere: appena usciti dal porto andare a destra e salire verso il castello, proseguire su Corso Vittorio Emanuele fino al Teatro Margherita, scendere per piazza Ferrarese e addentrarsi nelle vie passando per Santa Teresa dei Maschi e San Sabino a sinistra, San Marco e San Nicola più avanti, ammirando le viettine strette del borgo; infine ritornare alla nave dal lungomare.

Appena scesi dalla nave, camminando verso l'uscita del porto troverete dei ragazzi che vi offrono dei tour in bicicletta: con € 15 a testa noleggiate la bici per la giornata intera e vi viene fornita anche la mappa; altrimenti, per i più pigri, un giovane atletico vi porterà pedalando su un bici-risciò per la città per percorsi da mezz'ora a 3 ore a partire da € 18 a testa. Riferimento: http://www.veloservice.org


Altra alternativa, appena usciti dal porto c'è il trenino della felicità che vi porta in giro per  la città al costo di € 20 a testa (prezzo 2011 perché sul sito non c'è quello attuale).

DA VEDERE A BARI
Per le poche ore di sosta non si possono programmare gite fuori porta, bisogna concentrarsi sulla città che pullula di chiese e basiliche di ogni grandezza e sul Borgo Antico, con le sue vie strette.
In questo pdf dell' infopointbari trovate una guida riassuntiva della città e, a pagina 11, una mini piantina del centro storico, utile da stampare.


CASTELLO NORMANNO SVEVO


BASILICA DI SAN NICOLA, è uno dei simboli della città; custodisce le reliquie di San Nicola, patrono della città.























LE VIETTE DEL BORGO ANTICO



PIAZZA FERRARESE




TEATRO MARGHERITA Storico teatro della città.  

























 LUNGOMARE








  • KATAKOLON


NAZIONE: Grecia
MONETA: Euro
FUSO ORARIO: +1 rispetto Roma
SCALO: dalle 8 alle 13


La nave attracca nel porto di questa piccola cittadina che vive di turismo: la via principale è costituita quasi esclusivamente da negozi di souvenir, bancomat e bar. Se non avete voglia di andare a Olympia potete farvi un giro a piedi e spendere un po' di soldi con borse, cinture e orologi di marca ... abilmente contraffatti!
Alla fine della strada sulla sinistra c'è una piccola chiesetta (che era chiusa)

e lì vicino , nella via parallela a quella centrale opposta al mare, una pasticceria greca. Attenzione a farvi tentare dai dolcetti se siete diabetici o a dieta: sono un concentrato di miele e zuccheri!

Nella foto: sotto KATAIFI, pasta sottilissima e filiforme arrotolata con miele e noci, e sopra BAKLAVA  (che ha origini turche) composta da miele, noci, frutta secca e pistacchi in una pasta tipo sfoglia o filo.














Potete anche fare un giro in calesse e siete fortunati il conducente vi farà sentire musica greca a tutto volume per la gioia dei passanti che vi fotograferanno a più non posso!





OLIMPIA. Se è la prima volta che arrivate a Katakolon non potete perdervi la visita di Olimpia, sede delle prime olimpiadi. E' vero che oggi bisogna usare un bel po' di immaginazione perché in seguito a terremoti, saccheggi e lo scorrere del tempo rimane ben poco di intatto, ma, in ogni caso questo è un patrimonio dell'umanità dell'Unesco, simbolo della grande architettura greco romana. All'interno di questa "città olimpica" c'erano tempi per le divinità, dormitori per gli atleti, la casa di Nerone, lo stadio. Ancor oggi la fiamma olimpica viene accesa qui per poi essere portata fino alla città in cui si svolgono le Olimpiadi.

Come arrivarci:

  • I tour della nave hanno una durata di circa 4 ore e un costo di circa € 50 a testa, comprensivo di pullman, guida, ingresso al sito e al museo.

Se volete fare da soli:

  • se siete 4 o 5 potete noleggiare un'auto con € 45/50 al giorno + € 10 di navigatore (se non avete connessione internet in roaming) + la benzina (che in Grecia è circa quanto in Italia).  Distanza 33 Km, tempo di percorrenza circa 45 minuti. Appena usciti dal porto, guardando la lunga via di negozi, troverete l'AVIS di fronte a voi sulla vostra sinistra. Sconsigliato il noleggio di una moto, che in realtà è uno scooter, per € 15 al giorno + benzina, perché la strada è lunga e il tempo relativamente poco.
  • se siete da soli o in due potete prendere l'autobus che con € 15 a testa vi porta all'ingresso di Olimpia, li trovate all'uscita del porto, sempre sulla sinistra. Vantaggio: è economico; svantaggio: è un po' più lento degli altri mezzi e il tempo è relativamente poco.
Esempio di bus: Katakolon Express.
  • se siete in 4 potete prendere un taxi. Come uscite dal porto, in fronte a voi prima del vialone, c'è uno stand con un'hostess multilingua che fa parte di un'associazione di tassisti. Per € 80 vi portano fino a Olimpia e indietro. Noi abbiamo optato per questa scelta. Vantaggi: siamo arrivati prima di tutti i pullman dei tour della nave (anche perché l'autista correva spedito) e quindi abbiamo visto tutto potendo fare foto in tranquillità e senza rumore; svantaggi: il tempo che ti danno è molto limitato perché in due ore dovevamo andare e tornare, quindi abbiamo visto Olimpia in un'ora, che è un tempo adeguato se non ci si vuole soffermare troppo su ogni singola rovina, però non si riesce a vedere il museo, che pare sia interessante poiché c'è la ricostruzione di come appariva in origine. La spiegazione del perché avevamo così poco tempo è che dopo di noi erano attraccate altre due navi da crociera, che ripartivano più tardi, quindi l'autista sarebbe riuscito a fare 3 viaggi in un giorno. Magari se quel giorno arrivate solo voi o se contrattate un po' di più riuscite a prendere più tempo.
L'ingresso al sito archeologico costa € 6, se aggiungete il museo in totale € 9.




Piantina




Palestra

Stadio


Colonna del tempio di ZeusBouleuterion

Se volete informazioni su Olimpia e si suoi resti ho trovato questo sito che spiega piuttosto bene.

Per altre idee su Katakolon vedete il post "RITORNO IN TERRA SANTA".
Fatto bene il sito della città.



  • SMIRNE (IZMIR)



NAZIONE: Turchia
MONETA: lira turca 1€ = 3.30 LT, 1 LT =0,30 euro (gennaio 2016)
FUSO ORARIO: +1 rispetto Roma
SCALO: dalle 8 alle 14.30

Il nome corretto è Izmir, quello italianizzato Smirne. Questa è la base di partenza per andare a vedere il sito archeologico di Efeso. Sicuramente meglio conservate di quelle di Olimpia, le rovine sono interessanti, ma un po' lontane da raggiungere: 80 Km per circa 1h e dieci di viaggio. Tra tutti i tour proposti dalla compagnia credo che questo sia l'unico che avrei fatto, più che altro perché non conoscendo il posto non sapevo se fidarmi dei tassisti o se noleggiando un'auto ce l'avrei fatta a rientrare in tempo per la partenza visto lo sbarco relativamente veloce. [L'anno dopo lo abbiamo fatto, vedete nel post Crociera Ritorno in Terra Santa]. Noi abbiamo optato per un giro della città.

All'uscita del porto trovate subito a destra un noleggio auto, subito dopo trovate una fila lunghissima di calesse che vi portano in giro per circa € 50. Infine, un'altra fila sterminata di tassisti che vi propongono tariffe per portarvi a vedere la città. All'inizio abbiamo deviato perché volevamo farla a piedi, ma un po' di vento e la stanchezza accumulata da due giorni di levatacce ci hanno portato a dare ascolto ad un ultimo tassista che ci presentava l'elenco delle cose da vedere in città con un album con fotografie scannerizzate. Ci siamo fidati e ci è andata davvero bene: l'autista si chiamava Haluk parlava in italiano e in inglese con noi, ma probabilmente, come un po' tutti in questi posti turistici, si sarebbe messo a parlare anche in altre lingue. Eravamo in quattro e abbiamo contrattato per vedere la città, un prezzo che nel 2016 potrebbe essere circa di 55/60 euro totali. Abbiamo visto:

L'AGORA' di epoca romana, sviluppata su più livelli, è più integra di Olimpia. Ingresso 5 LT.



Il CASTELLO KADIFEKALE si trova su un'altura, ci si arriva passando per un quartiere curdo tortuoso; del castello rimangono le rovine, all'interno è accampata una famiglia curda, coi bambini che vengono a chiedere monetine in elemosina e dei ragazzini che ti seguono sulle mura con la faccia da chi nella vita ne ha già passate un po'. La parte interessante è salire sulle mura (senza aspettarsi un minimo di norme di sicurezza)  e vedere la città dall'alto.  L'ingresso costa circa 5 LT.


La MOSCHEA BLU (in miniatura rispetto a quella di Istanbul), pulita e accogliente; a fianco un bar in cui abbiamo gustato the e caffè turchi.


L'ASCENSORE STORICO fu costruito nel 1907 per unire il quartiere Halil Rifat Pasa, evitando agli abitanti di fare  ogni volta 155 scalini. E' alto 50 metri ed è gratuito.




Giro panoramico del centro con la "festa dei militari" in corso.






Haluk ci ha anche anticipato i soldi dell'entrata al castello e all'agorà in quanto si doveva pagare in lire turche e non avevamo ancora prelevato, invece al bazar hanno accettato tranquillamente gli euro. 
Se farete questa crociera e pensate di fare un giro in città potete contattarlo a questo indirizzo mail: Hlktncy@hotmail.com o su facebook, lui è disponibile anche ad andare fino a Efeso (vedi crociera "Ritorno in terra Santa") o potete accordarvi su altri posti che vi interessano. Personalmente l'ho trovato molto serio e affidabile, e anche una brava guida perché ci spiegava la storia dei vari edifici. Inoltre lo troverete ad aspettarvi appena fuori dal porto e se scendete subito potrete arrivare prima dei tour della nave. [update gennaio 2016: questo contatto è ancora valido e alcuni lettori che lo hanno contattato si sono trovati bene]

Sito della città di Izmir con tutto quello che c'è da vedere.


ISTANBUL


NAZIONE: Turchia
MONETAlira turca 1€ = 3.30 LT, 1 LT =0,30 euro (gennaio 2016)
FUSO ORARIO: +1 rispetto Roma
SCALO: dalle 7.30 alle 18.30

Questa è la città per cui si fa questa crociera. Vederla all'arrivo e alla partenza è veramente uno spettacolo, con i minareti che si stagliano sul paesaggio creando una sorta di ambientazione da favola. Se poi vi capita di sentire il richiamo alla preghiera avendo la città come sfondo è ancor più suggestivo. Le ore a disposizione sono tante, vanno sfruttate al meglio, perché una città che si porta dietro tanti nomi diversi (Costantinopoli, Bisanzio, Nuova Roma, Città d'Oro) non può che essere ricca di costruzioni importanti quasi ad ogni angolo: moschee miste a chiese, palazzi imperiali misti a bazar, costruzioni in legno stile nord Europa e case orientali. Si sente veramente di essere al confine tra due continenti e dalla nave si vede molto bene il ponte che unisce Europa ed Asia, illuminato con luci blu che creano giochi di colore.

La scelta di usufruire di un tour della compagnia comporta tra i vantaggi l'ingresso saltando la fila nei posti da visitare e va considerato in ragione del periodo in cui si fa la crociera: io l'ho fatto alla fine di ottobre e le code erano piuttosto limitate, ma se andate in pieno agosto probabilmente vi conviene prenderlo. Naturalmente tra gli svantaggi c'è il costo.  

Se volete avventuravi da soli (fattibilissimo) consiglio di scendere subito, anche se si incorre nell'ennesima levataccia ... ma tanto l'indomani si naviga tutto il giorno e si può dormire! Innanzitutto prelevate delle lire turche, perché è vero che quasi ovunque accettano gli euro, ma per i piccoli souvenir e qualche ingresso vengono accettate solo queste. 




La nave, quando sono andata io, è arrivata nel porto che si trova in alto in questa mappa, mentre la parte clou per una prima visita a Istanbul si trova dall'altra parte del ponte in basso. Come arrivarci:
  • La prima alternativa è il bus turistico Big Bus Tour, che con € 33 a testa per 48 ore (che sarà possibile sfruttare in pieno solo se la nave fa un'overnight) vi porta nelle mete turistiche con due tour, in cui si può scendere e risalire quando si vuole; un punto per fare i biglietti e salire è proprio all'uscita del porto sulla sinistra; il problema è che comincia le corse alle 9 dal punto 1 e che passa ogni 60 minuti ... praticamente, scendendo alle 7,30-8, si dovrebbe aspettare un'ora e mezza per prenderlo dal punto 4 (porto) e poi calcolare bene ogni volta che ci si muove perché perderne uno vuole dire aspettare un'altra ora per prendere il successivo. Utile però la mappa da stampare! Un altro vantaggio è che facendo entrambe le rotte potete vedere sia la parte europea che quella asiatica.
  • Ho letto sui forum che c'è un treno che porta direttamente in centro e, in effetti, camminando un po' verso sinistra dall'uscita del porto, abbiamo trovato la fermata di un treno, ma l'ingresso nella corsia per salirci avveniva tramite gettone e i gettoni non abbiamo trovato dove comprarli; c'era un impiegato nel gabbiotto, ma non parlava altra lingua se non il turco, quindi abbiamo rinunciato.
  • A piedi è un po' lunga: per arrivare alla fine del ponte Galata ci vogliono 25 minuti, da lì 20 minuti per Topkapi e poi tutto il resto. Se avete un buon passo si può fare, e poi, eventualmente prendere un taxi al ritorno.
  • In taxi. Appena scesi dalla nave c'è un'uscita secondaria con cancelletto che permette di andare solo verso l'esterno del porto e sbuca al parcheggio dei taxi. A noi è sembrato come andare nella tana di un lupo in quanto erano lì pronti e agguerriti a rubarsi i clienti tra loro. Siamo andati verso destra usando l'uscita principale (nonché ingresso); dopo aver scartato il bus e il treno ci siamo diretti verso un altro piccolo parcheggio dei taxi, sulla sinistra della fermata del treno. Lì abbiamo conosciuto Omer; inizialmente volevamo solo farci portare in centro (voleva € 10 in totale), poi però ci siamo lasciati convincere per un tour completo; trattando un po' siamo giunti alla cifra di € 25 a testa (in 4) dalle 8 alle 14. Ci è andata veramente bene anche questa volta: Omer parla italiano e inglese ed è stato molto disponibile e flessibile con noi. Di seguito il tour che abbiamo fatto.



La prima moschea grande in cui ci siamo fermati è davvero imponente vista dall'esterno, ma all'interno sembra molto accogliente; fu fatta costruire dal sultano ottomano Sulimano (da qui il nome) alla metà del 1500. Anche in questa città si assapora la cordialità delle persone con i turisti che invadono letteralmente questi luoghi di culto; all'esterno, come all'interno, la pulizia regna sovrana, i prati sono curatissimi, solo le foglie portate dal vento disturbano questo ordine. L'ingresso è gratuito.

















    MERCATO DEL PESCE
    Questa tappa che non pensavamo di fare, ci siamo passati per andare al Topkapi, ci ha mostrato un po' di vita quotidiana. Pulitissimo anche qui.






















    Questa è una delle tappe da inserire per prima nella programmazione del giro, in quanto la fila può diventare un po' lunghina alla cassa: noi siamo entrati presto e non ne abbiamo fatta, ma all'uscita c'erano almeno 20 minuti di attesa (e ricordo che era la fine ottobre, immaginate ad agosto). Volendo ci si potrebbe passare una giornata intera, ma facendo un po' di corsa in un'ora e mezza si può vedere il palazzo senza soffermarsi troppo sulle varie collezioni di gioielli, spade e armature d'epoca. Se non avete un libro guida prendete un'audioguida con  poche LT che vi darà informazioni interessanti, senza l'obbligo di ascoltare tutto come con una guida in carne e ossa. E' aperto tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 9 alle 16.45/18.45 a seconda della stagione, l'ingresso costa 30 LT (9 euro), se volete con altre 15 LT potete vedere l'harem (dove il sultano viveva con la famiglia) e con altre 20 Hagia Irene (o Aya Irini) che è la chiesa di sant'Irene.




    MOSCHEA DI SULTANAHMET conosciuta come MOSCHEA BLU 

    Questa è la prima moschea costruita con dei soldi pubblici e non quelli privati del sultano, dopo le sconfitte nella guerra per placare Allah. Il soprannome deriva dagli interni di mattonelle blu e azzurre. All'esterno ha 6 minareti (le torri da cui si richiama la gente alla preghiera) per un fraintendimento con l'architetto: dovevano essere d'oro per distinguersi dalle altre della città, ma la pronuncia della parola oro in turco è simile a quella della parola sei! Anche qui c'è molta coda per entrare, fortunatamente era aperto un ingresso anche per chi non era nei gruppi guidati e siamo riusciti ad evitare una buona mezz'ora di fila. Sebbene l'interno sia molto curato, l'esterno è la parte che colpisce di più, soprattutto quando ci si allontana un po' e si percepisce la maestosità della struttura.

    Chiamata Aya Sofia in turco, questo edificio è nato come basilica (di Santa Sofia), diventato moschea e ora trasformato in un museo.Un altro posto dove la coda può diventare lunga, infatti non sono riuscita a vederla ed ho optato per altro. L'ingresso costa 30 LT.












    Appena al di là della strada, a sinistra guardando Hagia Sophia, trovate l'ingresso per questo posto particolare: nato come basilica, fu trasformato in cisterna dall'imperatore bizantino Giustiniano.
    Oggi si vede questo lungo colonnato (138 metri) con l'acqua sul fondo e tanti pesci, anche grandi. Si cammina su delle passerelle e si arriva a vedere, in fondo a sinistra, due colonne con delle teste di medusa come base, indicazione del fatto che i materiali vennero recuperati da altri edifici più antichi. La leggenda vuole che sia messa a testa in giù per evitare che riesca a usare i suoi poteri, ma in realtà dovrebbe essere solo perché così era più stabile per reggere la colonna. Ingresso 20 LT. Sito ufficiale.




    Questo nome deriva dall'antico ippodromo bizantino che sorgeva qui, ora ci si trova una piazza con un'obelisco. Si colloca tra la moschea blu, Hagia Sophia e il Grand Bazar.  Trovate dei carretti che vendono pannocchie, pane turco spalmato con formaggio di capra o castagne, trasportate da dei ragazzini in enormi ceste.




    KEBAB TURCO
    Abbiamo chiesto a Omer di portarci a mangiare un vero kebab turco e ci ha portato in questo locale poco distante da un ingresso del grand bazar, in effetti con un'unica famiglia di turisti all'interno e poi tutti turchi. La carne, quasi sicuramente di castrato, era su degli spiedini sulla brace, che venivano poi passati nelle spezie e arrotolati in una specie di piadina. Risultato: ottimo! 16 LT (nel 2011) per 5 panini e 3 acque.








    GRAN BAZAR
    Il nome la dice lunga, ma non ci si aspetta di sicuro una grandezza quanto quella effettiva. Fate molta attenzione al punto dove entrate e a dove dovete trovarvi quando avrete finito il tempo a disposizione perché praticamente è un labirinto, anche se sembra squadrato ci si perde con una facilità incredibile. La parola d'ordine qui è trattare. Troverete stoffe, vestiario, tè e dolcetti, souvenir, gioielli, orologi e occhiali. Insomma un po' di tutto, escluse le spezie che hanno un mercato dedicato.






    GIRO PER LE VIETTE 
    Dopo aver visto come guidano i turchi vi dico di non farvi venire in mente di noleggiare un'auto: lì i taxi hanno le portiere bicolore, gialle e bianche e non perché l'auto nasce bicolore! I passeggeri non rischiano niente, ma i parcheggi sono a dir poco selvaggi e per passare nelle viette a volte bisogna fare delle manovre assurde. Questa parte di Istanbul è molto particolare, troverete case che sembrano venute dal nord Europa.





























    TORRE GALATA
    Appena al di là del ponte Galata. L'ingresso costa 25 LT (non accettano euro) e vi permette di avere una visiona globale della città e di fare delle belle fotografie alla parte antica. Calcolate l'esposizione del sole.



































    Alla fine siamo rientrati alle 1630, più tardi del previsto (abbiamo lasciato la mancia al nostro autista), stanchi ma affascinati da questa città. Avevo pubblicato l'indirizzo di Omer, ma o ha cambiato mail o... non so, quindi lo tolgo, ma non preoccupatevi perchè la zona intorno al porto è piena di tassisti. Regola d'oro: trattare.

    Per altre info sulla città carina questa guida: http://guidesofistanbul.com/ita/monumenti.htm

    E' possibile fare anche il MUSEUM PASS se pensate di entrare in più posti, in quanto costa 85 LT (26 euro), ma comprende,di quello di cui ho scritto: Hagia Sophia (30), Topkapi + Harem (45), Hagia Irene (20).







    NAZIONE: Croazia
    MONETA:  kuna croata   1€ = 7.65 HRK, 1HRK= 0,13 euro (gennaio 2016)
    FUSO ORARIO: uguale a Roma
    SCALO: dalle 12 alle 1730 in lancia


    Chiamata in italiano Ragusa, questa spettacolare città è una delle mie preferite al mondo, nonché è patrimonio dell'umanità dell'Unesco. Racchiusa dalle mura conserva un fascino d'altri tempi con questi edifici in pietra bianca, le stradine strette e in salita, i negozietti di souvenir e i bar e i ragazzini che giocano a pallone in strada ... per qualche ora sembra di immergersi in un'altra epoca.

    Lo sbarco avviene tramite lance perchè il porto è talmente piccolo che neanche una barca grande ci riesce a entrare; questo vuol dire che prima sbarcano i passeggeri che hanno le escursioni con la compagnia, poi gli altri; di solito si va in teatro a prendere un numerino e si aspetta la chiamata per il proprio turno. Hanno iniziato a sbarcare i passeggeri senza tour alle 13 e nel giro di dieci minuti  era il nostro turno.  

    All'ingresso ci si trova sullo STRADUN, che sembra lombardo, ma è il nome croato della via principale! 


    La prima cosa da fare è un GIRO SULLE MURA: ci vuole almeno un'oretta, perché sono lunghe quasi 2 Km, ma ne vale la pena: foto fantastiche e panorami stupendi. Ci sono più salite, quella che ho sempre usato è  sullo stradun (provenendo dal porto) sulla destra. Tanti sono gli scalini da fare, non solo per salire, ma anche lungo il tragitto, ma fidatevi, non ve ne pentirete! Costo 100 kune (13 euro). 




    Poi potete circolare a piacimento per le stradine in cerca di souvenir. Di particolare ho trovato delle decorazioni natalizie fatte a mano con farina e miele, da regalare alle persone a cui si vuole bene, e delle tovaglie e centrini ricamati a mano.

    Se la nave si ferma qualche ora in più o se siete arrivati coi vostri mezzi in città potete anche valutare di fare la DUBROVNIKCARD, che con sole 150 kune (19 euro) vi permette di vedere i musei e di usare i mezzi pubblici per 24 ore.
























    Lasciata questa città a malincuore ci siamo diretti al porto, dove era stata noleggiata un barca da turismo per far rientrare i passeggeri nell'ora di punta del rientro.

    L'ultima tappa era di nuovo Venezia, ma per diversi motivi non siamo riusciti a visitarla neanche al ritorno, per cui mi toccherà ritornarci!

    Avendo lasciato  le mie due cagnoline in pensione per la settimana sono andata a riprenderle. Per chi avesse lo stesso problema e arriva dall'asse dell'A4, altezza di Verona c'è questa pensione molto carina e gestita da bravi proprietari cinofili: PET'S VILLAGE.


    Buon viaggio! Non dimenticate di cliccare MI PIACE se questo post vi è stato utile.