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domenica 27 marzo 2016


Crociera OCEANO CARAIBI (transatlantica) 
con COSTA MAGICA

Pubblicazione: 27/03/2016. Aggiornamento 2021: sono stati verificati i link del post.

Costa Magica

Tutte le informazioni sono riferite al periodo di crociera: marzo 2016. 
Tutte le informazioni, prezzi e orari sono da verificarsi sui siti ufficiali prima di partire.


Dopo diverse crociere in cui si scendeva ogni giorno o al massimo ogni due, ho voluto provare l’esperienza di una transatlantica dove non si tocca né si vede terra per sei giorni filati.
La scelta è ricaduta sulla Costa Magica che partiva dai Caraibi per tornare nel Mediterraneo, il periodo è stato marzo 2016.

LA TRATTA
OceanoVantaggi: tanto tempo per sé, per il relax (sole, lettura, cibo) o per godersi le attività della nave, che durante la navigazione sono davvero tante e diverse: sport, quiz, lezioni di ballo, spettacoli e conferenze in teatro, attività alla Dirty Dancing quali creazioni di maschere e costumi per le serate a tema, tornei di carte, casinò.
Passando per lo stretto di Gibilterra si possono vedere, da due giorni prima, i delfini in mare: io li ho visti il giorno prima di arrivare a Tenerife e tra Tenerife e Gibilterra. Qualcuno dice di aver visto una balena e c'erano diversi pesci volanti.
Per chi ha figli, su queste tratte i bambini sono veramente pochi e quindi allo Squok Club vengono piuttosto coccolati e riveriti.
Se vi piacciono albe e tramonti potrete sbizzarrirvi a fare fotografie con il mare come protagonista.

In mezzo all'oceano

Svantaggi: il volo per arrivare a Guadalupa parte alle 15 dall’Italia per arrivare alle 20.15 ora locale (l’una passata di notte col fuso orario). Calcolando almeno tre ore da quando si è arrivati in aeroporto all’imbarco, nove ore di volo, il tempo dell’imbarco e della prova di emergenza, il dover disfare, anche solo parzialmente, i bagagli almeno per trovare il pigiama, si va a dormire intorno alle tre del mattino (col fuso). Noi abbiamo avuto un’ora e mezzo di ritardo che ha traslato quindi il sonno intorno alle cinque.
L’ideale sarebbe avere subito un giorno di navigazione che permette di riprendersi, cosa che è avvenuta per chi era arrivato la settimana precedente e aveva fatto il giro delle isole caraibiche, invece così bisogna approfittare delle uniche due tappe ai Caraibi prima di tornare verso l’Europa, giacché Guadalupa non la si riesce a vedere. Ripartiti da Barbados, su sei giorni di navigazione abbiamo dovuto spostare il fuso per ben quattro serate, più una prima di Gibilterra. Risultato: si dormiva sempre meno. Per me è stata la crociera più difficile fisicamente e se rifarò una traversata la farò da Est a Ovest in modo da avere un unico jet lag al ritorno.
Inoltre, calcolando che i trasferimenti da Caraibi a Mediterraneo avvengono intorno a marzo, si passa dalla stagione fresca dell’Italia (perlomeno al nord) al caldo tropicale col rischio di ustionarsi il primo giorno (fatto!) e poi tornare pian piano al fresco perdendo parzialmente l’abbronzatura acquisita ad inizio tratta. Quindi, sempre meglio il giro inverso in modo da poter tornare con l’abbronzatura degli ultimi giorni.

Il mare è sempre stato clemente, addirittura il primo giorno di navigazione era una tavola piatta, poi qualche onda in più, ma ho visto ben di peggio in qualche traversata del Mediterraneo o andando nei fiordi norvegesi; qui si è ballato veramente poco. Il cielo è stato mediamente nuvoloso, con pochissima pioggia e di durata molto breve ed è stato caldo fino al giorno prima di raggiungere Tenerife, poi man mano sempre più freddo fino al raggiungimento del Mediterraneo dove i nuvoloni hanno contribuito a far crollare le temperature medie dai 24/29 gradi ai 13/15 dell’ultimo giorno di navigazione.

LA NAVE
Costa MagicaCosta Magica è del 2003 e rispetto alle altre varate negli ultimi anni è un po’ più pacchiana (se mi passate il termine) negli arredamenti, tipo le braccia che reggono le torce al buffet, i pupi siciliani che la fanno da padrona al casinò o ancora l’effetto carta da parati con tema “le città italiane” nella hall centrale. 
Le cabine sono uguali a quelle nuove, purtroppo c’è una sola presa di corrente per ricaricare i dispositivi elettronici e questo è un po’ penalizzante ai giorni nostri, ma nel complesso non ci sono differenze con le navi più moderne. 
Non ci sono il cinema 3D e la macchina da Formula 1, né il campo da golf virtuale; la piscina centrale non ha il tetto richiudibile e, se ai Caraibi è perfetta, quando si entra nel Mediterraneo questo crea un clima molto più freddo. Inoltre, la stessa conformazione lascia uno spazio molto piccolo per poter effettuare i giochi e gli intrattenimenti classici occupando il passaggio che porta dagli ascensori centrali al buffet.
Un grosso vantaggio, però, compensa diverse mancanze (sempre paragonate alle navi più moderne): mentre nelle navi di nuovissima generazione gli spazi a prua sono diventati balconi esclusivi delle suite, qui sui ponti 6,7,9 e 10 c’è un corridoio aperto ai passeggeri che permette una visione stupenda sia in fase di partenza e arrivo, che durante la navigazione, perché ci si può muovere liberamente da babordo a tribordo e non si hanno limitazioni visive di vetri che riflettono mentre si fanno le fotografie. Certo, se c’è vento forte è quasi impossibile starci, ma per il resto del tempo è uno spettacolo, specialmente sul ponte 9 che è esattamente sopra il ponte di comando e che si estende anche alle due alette laterali, permettendo una vista di tutto il lato della nave.
Su questa tratta la colazione aveva un range dalle 7 quando si sbarcava o 7.30 in navigazione alle 11, il pranzo dalle 11 alle 14, la merenda (nettamente più varia della crociera precedente) dalle 16 alle 18, i due turni di cena alle 18.30 e alle 21; oltre alla cena in ristorante è stato sempre possibile cenare anche al buffet aperto dalle 19 alle 21, cosa che non lo era stato nella crociera dello scorso anno.

TAPPE
Premessa: questa è un'altra delle vacanze prenotate all'ultimo minuto ed è stata vissuta più in versione relax che in quella di avventura, quindi troverete delle informazioni più limitate rispetto ad altri post, ma spero qualche indicazione possa comunque esservi utile.

GUADALUPA – POINT-A-PITRE partenza ore 23
Dall’aeroporto al porto ci sono circa dieci minuti in autobus; non c’è dogana dall’Europa essendo territorio francese e i bagagli, imbarcati in Italia, li si trovano direttamente in cabina. La zona che viene percorsa con la navetta non è decisamente delle migliori, tanto che dalla nave vediamo delle macchine ferme al di là della barriera portuale che sembrano avere dei giri un po’ loschi. Magari è solo un’impressione, ma di sicuro il quartiere è più simile ad una baraccopoli che ad una zona residenziale non aiuta. Probabilmente per chi ha il tempo per fare escursioni meglio approfittare di taxi o escursioni organizzate che girare a piedi lì vicino.

ANTILLE - ST. LUCIA 9-18 

St Lucia Antille



La nave si è fermata a Castries e si arriva all’uscita del porto a piedi. La valuta è il Dollaro dei Caraibi, ma accettano dollari americani e i tassisti anche gli euro, facendo il cambio 1 a 1 (euro/dollaro americano). Nelle vicinanze del porto ci sono negozi di souvenir.

Antille St LuciaSe valutate di andare in spiaggia ricordatevi di mettere una crema da sole abbastanza alta se non avete già una base di abbronzatura: la 30 non è sufficiente, almeno una 50. Non fatevi ingannare dalle nuvole che vengono e vanno, perché anche se non se ne vanno vi abbronzerete lo stesso.

Fuori dal porto ci sono broker di tassisti privati che propongono a 30 dollari americani/euro a testa il giro dell’isola di circa tre ore.
Ragionano a testa e non a persona, quindi è indifferente se siete soli o in quattro: noi abbiamo pagato 15 euro a testa per andare e tornare alla spiaggia di Pigeon ed eravamo in quattro, ma una coppia ha pagato la stessa cifra ed erano solo in due. Sempre in questa spiaggia sono arrivati dei ragazzi che hanno preso il pullman cittadino per pochi dollari, camminando dall’uscita del porto verso sinistra, ma non so il punto preciso della fermata. Se si vuole provare ad andare in bus e poi si cambia idea, o se si vuole contrattare solo il viaggio di andata, al ritorno sono disponibili dei taxi nella piazzola all’ingresso della spiaggia.
I tassisti qui sono piuttosto taciturni e riservati, ho provato a chiedere informazioni sull'isola, consigli su cosa potessimo fare vicino alla spiaggia, ma né quello all'andata, né quello al ritorno avevano voglia di parlare.

Spiaggia Pigeon
La spiaggia Pigeon si trova a nord est dell’isola ed è di sabbia bianca e libera; volendo ci sono dei lettini con ombrelloni che noleggiano a 20 dollari, probabilmente contrattando anche a 15 o forse 10 se ci sono pochi turisti, ma quando il porto è pieno di navi non ne rimangono liberi. Non ci sono altre zone d’ombra se non un paio di alberi, e se non siete i primi ad arrivare vi tocca rosolarvi.
In mattinata è passata un'imbarcazione con un signore che vendeva frutta a pochi dollari.
Spiaggia PigeonSpiaggia Pigeon St LuciaSempre lì ci sono tre punti ristoro, uno con la pizza a dieci dollari, uno con pollo fritto o altre cose fritte e dove farsi fare una semplice insalata è un’impresa, un altro che invece non si capisce bene cosa proponga perché menù e prezzi qui sono un optional: noi abbiamo pagato 17 dollari per un piatto di pollo accompagnato da lasagna di pasta, patata dolce, insalata più un’insalata semplice e un’acqua, mentre la coppia che era con noi ha pagato 22 dollari per due piatti sempre di pollo, un’acqua, una birra e delle patatine fritte. Almeno c’era il wifi gratis.

Jetovatorfgliht St Lucia
In spiaggia abbiamo trovato un gazebo con due ragazzi del Jetovatorfgliht che proponevano sport d’acqua adrenalinici quali il flyboard, il jetovator, il freedom flyer: sono dei tubi collegati ad una moto d’acqua che terminano o in seggiolini o in scarponi e permettono di volare sull’acqua. Il flyboard costa 110 dollari per mezz’ora, ma se volete farlo potete provare a citare questo blog e a chiedere uno sconto: io non garantisco niente, ma non si sa mai! Un accompagnatore può andare come passeggero sulla moto d’acqua e fare le riprese. Mio marito l’ha provato e, sebbene i risultati non siano stati esattamente come quando hanno fatto la dimostrazione (naturalmente vale la regola del più t’alleni più diventi bravo), è stato molto divertente: si è sentito per un po’ come Silver Surfer nei Fantastici 4.  

Resort SandalsSe volete fare una passeggiata potete attraversare a sinistra (guardando il mare) il resort di lusso Sandals provvisto di altalene sull’acqua, sedie, giochi d’acqua, amache, che però non potete utilizzare non essendo loro ospiti.




A destra, invece, c’è il Pigeon Island Natural Park il cui ingresso costa 8 dollari, ma che può valerne la pena perché una volta entrati a destra c’è una spiaggia con palme che compensano il prezzo dell’ombrellone che paghereste fuori. Ci sono anche delle rovine di edifici militari e dei ristoranti a tema che forse sono un po' meglio di quelli trovati lì fuori.







Cosa c’è da vedere per chi fa il giro dell’isola: i Pitons (due vulcani a picco sul mare) raggiungibili su strade di montagna con una fitta vegetazione, le cittadine di Canaries e Soufriere da cui si può raggiungere con una barchetta la baia di Jalouise che si trova sotto ai Pitons, Sulphur Springs con i crateri di fango bollente, le spiagge tra cui Marigot Bay, descritta dallo scrittore inglese J.Michener come la più bella baia dei Caraibi.


BARBADOS -BRIDGETOWN- 7-18
Barbados


La nave attracca al porto di Bridgetown e a seconda di dove si è posizionati si può raggiungere l’uscita a piedi o anche tramite le navette gratuite interne al porto. Il terminal crociere ha molti negozietti e bancarelle con prodotti tipici, duty free ma con prezzi non particolarmente convenienti, un mini supermercato dove comprare acqua, ma anche medicine di primo soccorso. Il wifi è gratuito, ma con quattro navi presenti era ben difficile collegarsi e rimanere connessi; la gelateria ha pensato bene di risolvere il problema offrendo la password del loro wifi con un acquisto minimo di 5 dollari, e  ne è valsa la pena perché il frappè costava 6 dollari ed era molto buono e la connessione discreta.
C’è anche un Punto Informazione Turistica dove si possono prendere mappe e prenotare escursioni. Noi volevamo nuotare con le tartarughe e ci hanno proposto 40 dollari a persona più 7 di taxi per arrivare alla spiaggia e 2 di bus per tornare e fermarsi in città a fare shopping, che comprendevano un’escursione di due ore in barca: relitto + tartarughe.

Non abbiamo accettato e ci siamo incamminati lungo il viale che dall’uscita del porto arriva in dieci minuti al centro città. All’uscita si trova qualche tassista, i quali però non possono probabilmente offrire tour, ma devono essere contattati dai passeggeri perché non erano invadenti come quelli di St. Lucia.

Sulla strada principale, Broad Street, ci sono negozi in duty free, supermercati con anche prodotti di primo soccorso, tante gioiellerie. Più avanti si può vedere il palazzo del Parlamento che risale al 1639, facendo di Barbados la terza democrazia nella storia.

BarbadosNella piazzetta che si trova a destra, dove è ancorata la Jolly Rogers, ci hanno offerto 70 dollari per un’escursione di 5 ore compreso anche il pasto, ma noi che eravamo un po' ustionati dalla prima giornata di sole abbiamo preferito cercare qualcosa di più breve.





Abbiamo proseguito il giro arrivando fino all’inizio di Trafalgar Square e girato a destra sul ponte pedonale che dà il nome alla città e passa sopra il Careenage, il canale dove sono ormeggiate alcune imbarcazioni, oltrepassato il quale ci sono i punti che vendono le escursioni per i sub, che non ci interessavano. 




Carlysle Bay Bridgetown
Carlysle BayDue vie dopo, a destra, si arrivava direttamente in spiaggia a Carlysle Bay. A metà spiaggia circa ci hanno offerto un tour a 25 dollari per vedere relitto e tartarughe e noi, cotti dal sole del giorno prima e ancora stanchi abbiamo accettato, ma in realtà avremmo potuto trattare fino ad almeno 15 euro a testa, cifra che hanno pagato alcune persone a bordo con noi. Diciamo che questa è stata vissuta come un’avventura in quanto la barca, col fondo di vetro, era abbastanza vecchiotta da far entrare acqua da alcuni punti così che non era possibile mettere lo zaino a terra se non in un unico punto; giubbotti di salvataggio non se ne vedeva uno, il contenitore delle bevande conteneva come al solito solo rhum (che comunque era molto ben diluito) e c’erano talmente tante barche che probabilmente se si saliva su una o sull’altra, o se si affogava, nessuno se ne sarebbe accorto; in compenso però sono forniti di maschere e boccaglio per tutti. Il relitto e le tartarughe si trovano in due punti differenti, anche se non molto distanti tra loro; se uno sa nuotare bene e ha resistenza in acqua può arrivarci tranquillamente a nuoto da riva. Vicino al relitto abbiamo trovato dei pesci a righe grigie e nere, mentre tartarughe ne abbiamo viste almeno 5 o 6. Un’esperienza carina da fare.
Nel frattempo si è messo a piovere e allora siamo tornati in nave prendendo un taxi per 10 dollari, anche se in realtà ne sarebbero bastati 7.

NAVIGAZIONE TRANSATLANTICA
Attraversamento tropico CancroCosta Magica transatlanticaSei giorni sembrano lunghissimi invece con una buona compagnia passano anche troppo in fretta. Come già detto le attività della nave sono svariate, posti per prendere il sole ce ne sono a iosa e se siete amanti del mare ve lo potete godere in pieno. Non si vede nulla intorno se non acqua, niente altre navi, niente animali finché non ci si avvicina relativamente alla terra, eppure è una sensazione bellissima. 
Si attraversa il Tropico del Cancro, traguardo per il quale viene anche fornito un certificato simbolico.




TENERIFE – SANTA CRUZ DE TENERIFE – 9-17



Plaza de Espana Santa Cruz de Tenerife


La nave attracca al terminal crociere, che tra qualche anno sarà sostituito o integrato con quello nuovo in costruzione. Si può uscire dal porto a piedi (dieci minuti) o con la navetta gratuita che lascia sull’Avenida de Anaga, a pochi minuti a piedi da Plaza de Espana sulla sinistra.

Teide TenerifeNoi abbiamo optato per una visita al Teide, il vulcano attivo (che però non erutta dal 1909) che si trova al centro dell’isola ed essendo in quattro abbiamo noleggiato una macchina. Se si sceglie questo tour l’ideale è prenotare da casa perché si risparmia e si è sicuri di trovare un mezzo, altrimenti si prova e si spera che vada bene e che non siano arrivate troppe altre navi prima della vostra. Nella parte di terminal dove vi lascia la navetta c’è un rent a car al primo piano, due ragazzi hanno noleggiato una Panda per 47 euro.
Noi siamo andati a sinistra Lungo La Marina e, all’altezza del punto informazioni, siamo saliti nella traversa Emilio Calzadilla n° 10: nell’agenzia Anaga Rent a Car abbiamo noleggiato una Panda a 37 euro e, abituati ai prezzi italiani abbiamo messo 20 euro di benzina che equivalevano ad un pieno; la signora dell’agenzia non brilla per la simpatia e c’è stata anche un’incomprensione sull’orario di riconsegna, anche perché l’agenzia chiude dalle 13 alle 16 senza possibilità di lasciare le chiavi in una cassetta come si poteva fare in quella al porto, però abbiamo risparmiato qualche soldo e preso l’ultima macchina disponibile.

Tenerife neveTenerife paesaggio lunarePer arrivare alla base della funivia che porta in cima ai 3800 metri ci vuole un’ora e mezza, con strade di montagna; solo lo scenario ne vale la pena perché sembra di stare su un altro pianeta. Noi abbiamo anche trovato il residuo della neve invernale e il contrasto tra il bianco, il rosso della roccia e il nero della colata lavica era uno spettacolo. Essendoci tre navi in porto la coda per salire era abbastanza lunga, ho provato a chiedere informazioni alla cassa su quanto ci potesse essere d’attesa dall’inizio della coda al momento della salita, ma l’addetta, che non pullulava di simpatia nemmeno lei, mi ha detto circa 15 minuti più gli 8 della salita. In realtà lei mi ha dato il tempo da quando si raggiungeva la cassa fino alla piattaforma per salire e, essendoci due cabine che partivano l’una all’arrivo dell’altra, non era comunque un tempo veritiero. Diciamo che se trovate coda dall’inizio dell’accesso alla serpentina per la cassa, aspettatevi almeno un’ora e mezza prima di arrivare in cima, dove potete restare per massimo un’ora. Si pagano 27 euro andata e ritorno, 52 se volete usare la fast lane, che però vale anche per i biglietti comprati su internet …che purtroppo non si possono comprare il giorno stesso.
Tenerife

Insomma, nonostante la bellissima e limpida giornata che ci avrebbe regalato un panorama ampio sull'isoladopo circa mezz’ora e solo due file percorse abbiamo rinunciato e siamo scesi, fermandoci nei vari punti panoramici che ci hanno comunque regalato delle foto stupende.



Una volta riconsegnata la macchina abbiamo fatto un giro a piedi lungo la via principale approfittando del posto più economico di tutta la crociera per comprare i profumi. Se li dovete comprare vi consiglio, tra le centinaia di profumerie presenti, quella su C/Castillo al numero 7, Perfumeria La Rosa: noi abbiamo trovato una promozione del 20% sui prezzi, che erano già ottimi rispetto a tutte le altre destinazioni e a quelli della nave.

Per chi vuole visitare la città c’è un bus turistico che parte vicino al punto informazioni (poco prima di Plaza de Espana), dove si può avere una mappa gratuita dell’isola e dove vi propongono un bus a 40 euro a testa per arrivare alla base del Teide e fare un po’ di foto panoramiche.
Diversi taxi all’uscita del terminal propongono giri dell’isola a circa 30/40 euro a testa.
I mezzi pubblici pare siano molto efficienti, sia per raggiungere le spiagge che per il Loro Parque, ma non li ho sperimentati. 



GIBILTERRA 13-19


GIBILTERRAGIBILTERRA scimmia




Questa penisola si estende per 6 km da nord a sud, cioè con 1 ora e un quarto di camminata o quindici minuti in taxi la si attraversa. Nonostante siamo in territorio inglese si guida a destra come in Europa. Era conosciuta come Calpe, una delle due Colonne d’Ercole, mentre l’altra, Abila, era identificata nel Monte Hacho, che si trova di fronte, a Ceuta in territorio africano, ma politicamente spagnolo, o in altre versioni corrispondeva al monte Jebel Musa in territorio marocchino.

La tappa migliore della crociera anche se ha una durata molto più breve delle altre. Se ci si organizza bene si riesce a vedere quasi tutto quello che ha da offrire questa piccolo distaccamento del Regno Unito in cinque ore: un paio d’ore di giro col taxi per vedere la rocca, un’oretta di camminata fino al giardino botanico e un paio d’ore tra il girovagare per i negozi di Main Street, una birra o un caffè e il ritornare alla nave.

GIBILTERRA aeroportoLa nave attracca al terminal crociere che si trova a nord ovest, appena sotto all’aeroporto, che è la striscia di cemento che delimita il confine con la Spagna, tanto che per passare la frontiera bisogna attraversare a piedi o in macchina la pista di decollo e atterraggio come ad un passaggio a livello. Nel porto c’è un minuscolo duty free, un bar, un punto informazione dove si può prendere una mappa gratuita e un punto info taxi con un signore molto gentile dall’aria molto inglese. Non c’è wifi e non ne abbiamo trovati liberi in nessuna parte della città. Ovunque si può pagare in sterline o in euro e danno resti in entrambe le valute.

Si può optare per andare a piedi, prendere un taxi o prendere l’autobus.
A piedi si può fare il giro della parte bassa e poi prendere la funicolare per arrivare in cima alla rocca e percorrerla sempre a piedi; il taxi fa il giro della rocca e poi lascia il turista in pieno centro; esiste un autobus che con 3 sterline va dal porto alla prima piazza, poi col numero 2 si può arrivare fino a Europa Point.

Cattedrale della Santa Trinità GibilterraPARTE BASSA. Procedendo dritti dal terminal su Mole Road, che alla rotonda diventa Waterport Road e costeggia la Marina, si arriva in circa 15 minuti sulla via principale e commerciale Main Street, passando prima per Grand Casemate Square, piazza con bar, negozi e un centro commerciale.
Negozi e boutique di ogni genere vi terranno compagnia lungo tutta Maint Street e circa a metà, all’altezza di John Mackintosh Square troverete il Tourist Office; quando si incrocia Cathedral Square si vede la Cattedrale della Santa Trinità, mentre più avanti, dopo l’incrocio, sempre a destra c’è la piccola King’s chapel, la cappella del re, costruita nel 1500 dai frati francescani. E’ annessa al Convento, sempre dei francescani, che però dal 1728 è residenza del governatore di Gibilterra. Una leggenda narra che il fantasma di una suora si aggiri nei corridoi delle stanze del convento, in quanto questa fu murata viva lì dentro.



Referendum Gates GibilterraAll’incrocio successivo si vede il Referendum Gates, una porta rinominata così dopo che nel referendum del 1967 il 99% della popolazione decise di rimanere sotto il dominio inglese; oltrepassato questa, a sinistra c’è il Trafalgar Cemetery, un piccolo cimitero dove sono sepolti gli inglesi morti nell’omonima battaglia del 1805.

the Alameda

Proseguendo dritti, all’altra rotonda si intravede il parcheggio della stazione della funivia che porta in cima all’Upper Rock, coi suoi 416 metri di altezza.
Alla fine del parcheggio iniziano i GIARDINI BOTANICI, chiamati the Alameda. Da qui alla nave sono circa 40 minuti a piedi.

Nel punto più meridionale della penisola, sul promontorio di Europa Point, si trova l’omonimo faro terminato nel 1841 e amministrato dalla Trinity House. Lo si può raggiungere col bus numero 2 dal centro città. Da lì ci sono solo 24 km di distanza dall’Africa.
Di fianco c’è il monumento al generale polacco Sikorski, morto lì in seguito allo schianto dell’aereo su cui viaggiava nel1943.
Lì vicino c’è la Moschea Ibrahim-al-ibrahim, costruita grazie ai finanziamenti del re Fahad Abdul Aziz dell’Arabia Saudita e inaugurata nel 1997, con un alto minareto in modo che la prima cosa che si vede arrivando dall’Africa è una moschea.
C’è anche il Santuario di Nostra signora d’Europa, nato come moschea e convertito come cappella nel 1462, ha una luce nella torre che era l’antico faro di Gibilterra.


LA ROCCA. Diverse sono le cose da vedere sulla rocca, ma bisogna pagare un biglietto perché è parte della RiservaNaturale. Si può optare per mezza sterlina se si vuole solo passeggiare (che vi basta per vedere le scimmie) o 10 sterline (5 per bambini dai 5 ai 12 anni) per entrare nelle seguenti attrazioni che vedremo dopo: grotte, tunnel.
Per il tunnel della Seconda Guerra Mondiale bisogna invece comprare un altro biglietto.


Si può salire a piedi, con un mezzo di terra (auto, taxi o bus) o con la funivia.

Mediterranean stepsA piedi si può seguire la strada stando ben attenti a camminare in fila indiana perché i taxi vi faranno il pelo su queste strade strette, oppure tramite le due scalinate molto impegnative: una parte dal centro città e arriva al covo delle scimmie, l'altra chiamata Mediterranean steps che parte da Jew’s gate a sud (180 metri)  a o’Hara battery a 419 metri.








Funivia GibilterraLa funivia parte dalla base, poco dopo Main Street e arriva al punto più alto e centrato tra nord e sud.  Da novembre a marzo si ferma anche in una tappa intermedia che è l’APES’ DEN (covo delle scimmie), mentre negli altri mesi arriva diretta in cima. Aperta dalle 9.30 alle 19.15 tutti i giorni, da novembre a marzo chiude alle 17.15. Parte ogni 10 minuti circa, £ 9.50 andata, £ 12 a/r; nel prezzo è compreso il biglietto della Riserva Naturale per camminarci (escluse le attrazioni) del valore di 0.50 sterline, che si pagano invece se si arriva a piedi. 
Se si arriva in macchina costa 2 sterline a macchina più 0.50 per ogni passeggero. Tenete conto che la strada è a senso unico, larga lo spazio di una macchina più un turista in fila indiana, e piuttosto ripida, con curve a gomito che richiedono due/tre manovre per prenderle. Se arrivate in macchina, eventualmente potete lasciarla ai parcheggi dei due ingressi, Jews gate a sud o Moorish Castle a nord, e poi proseguire a piedi, ma dovete essere un po’ allenati perché tutto il percorso è faticoso.

Un tour con il taxi preso in porto ha tariffa fissa e costa 22 sterline/33 euro: 12 di taxi e 10 di ingressi. I nostri compagni di tavolo hanno preso un taxi un po' più in fuori dal porto e contrattando sono arrivati a pagare 23 euro per lo stesso giro. Il giro dura circa un'ora e tre quarti e si ferma:

Colonne d'Ercole
  • alle Colonne d'Ercole, punto panoramico da cui si vede l'Africa, lo stretto di Gibilterra, il Mar Mediterraneo, Europa Point con la moschea e il faro.


Africa vista da Gibilterra



    Grotte di St. Michael
  • alle Grotte di St. Michael , con stalattiti e stalagmiti, dove la leggenda vuole che ci sia un tunnel sotterraneo che colleghi Gibilterra al Marocco, da dove sarebbero arrivate le scimmie. Al suo interno è ricavato un teatro ed è illuminato con luci colorate. Si entra da una parte e si esce poco più in basso per poi risalire al negozio di souvenir dove ci sono anche i bagni.

    Scimmia Gibilterra
  • all' APES DEN, cioè il covo delle scimmie, che si trova circa a metà strada. Essendo le bertucce animali semi selvatici vi raccomandano di non disturbarli e/o farli arrabbiare e nascondere cibo e altri oggetti di cui potrebbero impadronirsi, quali occhiali, macchine fotografiche, giocattoli dei bambini, specialmente gli esemplari più giovani; per il resto loro sono abbastanza socievoli e si faranno fotografare se si avvicinano di loro spontanea volontà, anzi tendono a venire vicino proprio alla ricerca di cibo. Da qui si vede anche quanto è scoscesa la roccia su cui ci si trova.

Apes den

    Great Siege Tunnel
  • al Great Siege Tunnel, cioè il Tunnel del Grande Assedio, scavato per 70 km nella roccia dai britannici per sfuggire agli invasori intorno al 1780. Il tunnel parte dall’alto e va verso il basso con una discesa abbastanza ripida, quindi tenete conto perché poi tocca farla in salita per uscire, però anche una breve visita ne vale la pena per capire la fatica di scavare in questa roccia per ricavare questo spazio. 
Great Siege Tunnel

  • Al suo esterno potete fare delle belle foto panoramiche sull'aeroporto.Great Siege Tunnel

  • Il taxi passa poi di fianco al Castello Moresco e si ferma poi in città all'altezza della Cathedral Square. Da lì alla nave c'è meno di mezz'ora a piedi, con una piacevole camminata tra i negozi della Main Street.
Se vi va un gelato io ho trovato molto buono quello degli italiani Dolce Vita proprio al centro di Main Street, mentre per una birra ci siamo fermati a The Little Rock in Casemate Square, approfittando del fatto che fosse St. Patrick per prenderci i cappelli celebrativi.
     

Alcuni siti sulla città:  

MARSIGLIA

MARSIGLIAIn questo scalo non siamo scesi, ma posso dirvi che in porto c'è un banchetto informazioni con delle mappe della città, non c'è wi-fi, ma ci sono due bancarelle se vi foste dimenticati dei souvenir e un negozio di maglie da calcio. Da dove si attracca all'uscita del porto ci sono dieci minuti a piedi. Una volta usciti ci sono dei bus che arrivano fino a Joliette e poi si può proseguire a piedi. 
Vi devo rimandare ad altri siti per le info su questa città.
  

SAVONA
La crociera termina qui e ritrovando il freddo che avevamo lasciato alla partenza si rientra a casa.

Buon viaggio!