Crociera OCEANO CARAIBI
(transatlantica)
con COSTA MAGICA
Pubblicazione: 27/03/2016. Aggiornamento 2021: sono stati verificati i link del post.
Tutte le informazioni sono riferite al periodo di crociera: marzo 2016.
Tutte le informazioni, prezzi e orari sono da verificarsi sui siti ufficiali prima di partire.
Dopo diverse crociere in cui si
scendeva ogni giorno o al massimo ogni due, ho voluto provare l’esperienza di
una transatlantica dove non si tocca né si vede terra per sei giorni filati.
La scelta è ricaduta sulla Costa
Magica che partiva dai Caraibi per tornare nel Mediterraneo, il periodo è stato
marzo 2016.
LA TRATTA
Passando per lo stretto di
Gibilterra si possono vedere, da due giorni prima, i delfini in mare: io li ho
visti il giorno prima di arrivare a Tenerife e tra Tenerife e Gibilterra. Qualcuno dice di aver visto una balena e c'erano diversi pesci volanti.
Per chi ha figli, su
queste tratte i bambini sono veramente pochi e quindi allo Squok Club vengono piuttosto coccolati e riveriti.
Se vi piacciono albe e tramonti potrete sbizzarrirvi a fare fotografie con il mare come protagonista.
Svantaggi: il volo per arrivare a
Guadalupa parte alle 15 dall’Italia per arrivare alle 20.15 ora locale (l’una
passata di notte col fuso orario). Calcolando almeno tre ore da quando si è
arrivati in aeroporto all’imbarco, nove ore di volo, il tempo dell’imbarco e
della prova di emergenza, il dover disfare, anche solo parzialmente, i bagagli
almeno per trovare il pigiama, si va a dormire intorno alle tre del mattino
(col fuso). Noi abbiamo avuto un’ora e mezzo di ritardo che ha traslato quindi
il sonno intorno alle cinque.
L’ideale sarebbe avere subito un
giorno di navigazione che permette di riprendersi, cosa che è avvenuta per chi era arrivato la settimana precedente e aveva fatto il giro delle isole caraibiche, invece così bisogna approfittare
delle uniche due tappe ai Caraibi prima di tornare verso l’Europa, giacché
Guadalupa non la si riesce a vedere. Ripartiti da Barbados, su sei giorni di
navigazione abbiamo dovuto spostare il fuso per ben quattro serate, più una
prima di Gibilterra. Risultato: si dormiva sempre meno. Per me è stata la
crociera più difficile fisicamente e se rifarò una traversata la farò da Est a
Ovest in modo da avere un unico jet lag al ritorno.
Inoltre, calcolando che i
trasferimenti da Caraibi a Mediterraneo avvengono intorno a marzo, si passa
dalla stagione fresca dell’Italia (perlomeno al nord) al caldo tropicale col
rischio di ustionarsi il primo giorno (fatto!) e poi tornare pian piano al
fresco perdendo parzialmente l’abbronzatura acquisita ad inizio tratta. Quindi,
sempre meglio il giro inverso in modo da poter tornare con l’abbronzatura degli
ultimi giorni.
Il mare è sempre stato clemente,
addirittura il primo giorno di navigazione era una tavola piatta, poi qualche
onda in più, ma ho visto ben di peggio in qualche traversata del Mediterraneo o
andando nei fiordi norvegesi; qui si è ballato veramente poco. Il cielo è stato mediamente
nuvoloso, con pochissima pioggia e di durata molto breve ed è stato caldo fino
al giorno prima di raggiungere Tenerife, poi man mano sempre più freddo fino al
raggiungimento del Mediterraneo dove i nuvoloni hanno contribuito a far
crollare le temperature medie dai 24/29 gradi ai 13/15 dell’ultimo giorno di
navigazione.
LA NAVE
Le cabine
sono uguali a quelle nuove, purtroppo c’è una sola presa di corrente per
ricaricare i dispositivi elettronici e questo è un po’ penalizzante ai giorni
nostri, ma nel complesso non ci sono differenze con le navi più moderne.
Non
ci sono il cinema 3D e la macchina da Formula 1, né il campo da golf virtuale;
la piscina centrale non ha il tetto richiudibile e, se ai Caraibi è perfetta,
quando si entra nel Mediterraneo questo crea un clima molto più freddo.
Inoltre, la stessa conformazione lascia uno spazio molto piccolo per poter
effettuare i giochi e gli intrattenimenti classici occupando il passaggio che
porta dagli ascensori centrali al buffet.
Un grosso vantaggio, però,
compensa diverse mancanze (sempre paragonate alle navi più moderne): mentre
nelle navi di nuovissima generazione gli spazi a prua sono diventati balconi esclusivi delle
suite, qui sui ponti 6,7,9 e 10 c’è un corridoio aperto ai passeggeri che
permette una visione stupenda sia in fase di partenza e arrivo, che durante la
navigazione, perché ci si può muovere liberamente da babordo a tribordo e non
si hanno limitazioni visive di vetri che riflettono mentre si fanno le fotografie.
Certo, se c’è vento forte è quasi impossibile starci, ma per il resto del tempo
è uno spettacolo, specialmente sul ponte 9 che è esattamente sopra il ponte di
comando e che si estende anche alle due alette laterali, permettendo una vista
di tutto il lato della nave.
Su questa tratta la colazione
aveva un range dalle 7 quando si sbarcava o 7.30 in navigazione alle 11, il pranzo
dalle 11 alle 14, la merenda (nettamente più varia della crociera precedente)
dalle 16 alle 18, i due turni di cena alle 18.30 e alle 21; oltre alla cena in
ristorante è stato sempre possibile cenare anche al buffet aperto dalle 19 alle
21, cosa che non lo era stato nella crociera dello scorso anno.
TAPPE
Premessa: questa è un'altra delle vacanze prenotate all'ultimo minuto ed è stata vissuta più in versione relax che in quella di avventura, quindi troverete delle informazioni più limitate rispetto ad altri post, ma spero qualche indicazione possa comunque esservi utile.
GUADALUPA – POINT-A-PITRE partenza ore 23
Dall’aeroporto al porto ci sono
circa dieci minuti in autobus; non c’è dogana dall’Europa essendo territorio
francese e i bagagli, imbarcati in Italia, li si trovano direttamente in cabina.
La zona che viene percorsa con la navetta non è decisamente delle migliori, tanto che dalla
nave vediamo delle macchine ferme al di là della barriera portuale che sembrano
avere dei giri un po’ loschi. Magari è solo un’impressione, ma di sicuro il
quartiere è più simile ad una baraccopoli che ad una zona residenziale non aiuta.
Probabilmente per chi ha il tempo per fare escursioni meglio approfittare di
taxi o escursioni organizzate che girare a piedi lì vicino.
ANTILLE - ST. LUCIA 9-18
La nave si è fermata a Castries e
si arriva all’uscita del porto a piedi. La valuta è il Dollaro dei Caraibi, ma
accettano dollari americani e i tassisti anche gli euro, facendo il cambio 1 a
1 (euro/dollaro americano). Nelle vicinanze del porto ci sono negozi di souvenir.
Fuori dal porto ci sono broker di
tassisti privati che propongono a 30 dollari americani/euro a testa il giro
dell’isola di circa tre ore.
Ragionano a testa e non a
persona, quindi è indifferente se siete soli o in quattro: noi abbiamo pagato
15 euro a testa per andare e tornare alla spiaggia di Pigeon ed eravamo in
quattro, ma una coppia ha pagato la stessa cifra ed erano solo in due. Sempre
in questa spiaggia sono arrivati dei ragazzi che hanno preso il pullman
cittadino per pochi dollari, camminando dall’uscita del porto verso sinistra,
ma non so il punto preciso della fermata. Se si vuole provare ad andare in bus e poi si
cambia idea, o se si vuole contrattare solo il viaggio di andata, al ritorno
sono disponibili dei taxi nella piazzola all’ingresso della spiaggia.
I tassisti qui sono piuttosto taciturni e riservati, ho provato a chiedere informazioni sull'isola, consigli su cosa potessimo fare vicino alla spiaggia, ma né quello all'andata, né quello al ritorno avevano voglia di parlare.
La spiaggia Pigeon si trova a
nord est dell’isola ed è di sabbia bianca e libera; volendo ci sono dei lettini
con ombrelloni che noleggiano a 20 dollari, probabilmente contrattando anche a
15 o forse 10 se ci sono pochi turisti, ma quando il porto è pieno di navi non
ne rimangono liberi. Non ci sono altre zone d’ombra se non un paio di alberi, e
se non siete i primi ad arrivare vi tocca rosolarvi.
In mattinata è passata un'imbarcazione con un signore che vendeva frutta a pochi dollari.
In spiaggia abbiamo trovato un gazebo con
due ragazzi del Jetovatorfgliht che proponevano sport d’acqua adrenalinici quali il flyboard, il
jetovator, il freedom flyer: sono dei tubi collegati ad una moto d’acqua che
terminano o in seggiolini o in scarponi e permettono di volare sull’acqua. Il
flyboard costa 110 dollari per mezz’ora, ma se volete farlo potete provare a
citare questo blog e a chiedere uno sconto: io non garantisco niente, ma non si
sa mai! Un accompagnatore può andare come passeggero sulla moto d’acqua e fare
le riprese. Mio marito l’ha provato e, sebbene i risultati non siano stati
esattamente come quando hanno fatto la dimostrazione (naturalmente vale la
regola del più t’alleni più diventi bravo), è stato molto divertente: si è
sentito per un po’ come Silver Surfer nei Fantastici 4.
A destra, invece, c’è il Pigeon Island Natural Park il cui ingresso costa 8 dollari, ma che può valerne la pena perché una volta
entrati a destra c’è una spiaggia con palme che compensano il prezzo
dell’ombrellone che paghereste fuori. Ci sono anche delle rovine di edifici militari e dei ristoranti a tema che forse sono un po' meglio di quelli trovati lì fuori.
Cosa c’è da vedere per chi fa il
giro dell’isola: i Pitons (due vulcani a picco sul mare) raggiungibili su
strade di montagna con una fitta vegetazione, le cittadine di Canaries e
Soufriere da cui si può raggiungere con una barchetta la baia di Jalouise che
si trova sotto ai Pitons, Sulphur Springs con i crateri di fango bollente, le
spiagge tra cui Marigot Bay, descritta dallo scrittore inglese J.Michener come
la più bella baia dei Caraibi.
BARBADOS -BRIDGETOWN- 7-18
La nave attracca al porto di
Bridgetown e a seconda di dove si è posizionati si può raggiungere l’uscita a
piedi o anche tramite le navette gratuite interne al porto. Il terminal crociere
ha molti negozietti e bancarelle con prodotti tipici, duty free ma con prezzi
non particolarmente convenienti, un mini supermercato dove comprare acqua, ma
anche medicine di primo soccorso. Il wifi è gratuito, ma con quattro navi
presenti era ben difficile collegarsi e rimanere connessi; la gelateria ha
pensato bene di risolvere il problema offrendo la password del loro wifi con un
acquisto minimo di 5 dollari, e ne è valsa la pena perché il frappè costava 6
dollari ed era molto buono e la connessione discreta.
C’è anche un Punto
Informazione Turistica dove si possono prendere mappe e prenotare escursioni.
Noi volevamo nuotare con le tartarughe e ci hanno proposto 40 dollari a persona
più 7 di taxi per arrivare alla spiaggia e 2 di bus per tornare e fermarsi in
città a fare shopping, che comprendevano un’escursione di due ore in barca:
relitto + tartarughe.
Sulla strada principale, Broad
Street, ci sono negozi in duty free, supermercati con anche prodotti di primo
soccorso, tante gioiellerie. Più avanti si può vedere il palazzo del
Parlamento che risale al 1639, facendo di Barbados la terza democrazia nella
storia.
Nel frattempo si è messo a
piovere e allora siamo tornati in nave prendendo un taxi per 10 dollari, anche
se in realtà ne sarebbero bastati 7.
NAVIGAZIONE TRANSATLANTICA
Si attraversa il Tropico del Cancro, traguardo per il quale viene anche fornito un certificato simbolico.
TENERIFE – SANTA CRUZ DE TENERIFE
– 9-17
La nave attracca al terminal
crociere, che tra qualche anno sarà sostituito o integrato con quello nuovo in
costruzione. Si può uscire dal porto a piedi (dieci minuti) o con la navetta
gratuita che lascia sull’Avenida de Anaga, a pochi minuti a piedi da Plaza de
Espana sulla sinistra.
Noi siamo andati a sinistra Lungo La
Marina e, all’altezza del punto informazioni, siamo saliti nella traversa Emilio
Calzadilla n° 10: nell’agenzia Anaga Rent a Car abbiamo noleggiato una Panda a
37 euro e, abituati ai prezzi italiani abbiamo messo 20 euro di benzina che
equivalevano ad un pieno; la signora dell’agenzia non brilla per la simpatia e
c’è stata anche un’incomprensione sull’orario di riconsegna, anche perché
l’agenzia chiude dalle 13 alle 16 senza possibilità di lasciare le chiavi in
una cassetta come si poteva fare in quella al porto, però abbiamo risparmiato
qualche soldo e preso l’ultima macchina disponibile.
Insomma, nonostante la bellissima e limpida giornata che ci avrebbe regalato un panorama ampio sull'isola, dopo circa mezz’ora e solo due file percorse abbiamo rinunciato e siamo scesi,
fermandoci nei vari punti panoramici che ci hanno comunque regalato delle foto
stupende.
Una volta riconsegnata la
macchina abbiamo fatto un giro a piedi lungo la via principale approfittando
del posto più economico di tutta la crociera per comprare i profumi. Se li
dovete comprare vi consiglio, tra le centinaia di profumerie presenti, quella
su C/Castillo al numero 7, Perfumeria La Rosa: noi abbiamo trovato una
promozione del 20% sui prezzi, che erano già ottimi rispetto a tutte le altre
destinazioni e a quelli della nave.
Diversi taxi all’uscita del
terminal propongono giri dell’isola a circa 30/40 euro a testa.
I mezzi pubblici pare siano molto
efficienti, sia per raggiungere le spiagge che per il Loro Parque, ma non li ho
sperimentati.
GIBILTERRA 13-19
La tappa migliore della crociera
anche se ha una durata molto più breve delle altre. Se ci si organizza bene si
riesce a vedere quasi tutto quello che ha da offrire questa piccolo
distaccamento del Regno Unito in cinque ore: un paio d’ore di giro col taxi per vedere la
rocca, un’oretta di camminata fino al giardino botanico e un paio d’ore tra il
girovagare per i negozi di Main Street, una birra o un caffè e il ritornare
alla nave.
Si può optare per andare a piedi,
prendere un taxi o prendere l’autobus.
A piedi si può fare il giro della
parte bassa e poi prendere la funicolare per arrivare in cima alla rocca e
percorrerla sempre a piedi; il taxi fa il giro della rocca e poi lascia il
turista in pieno centro; esiste un autobus che con 3 sterline va dal porto alla
prima piazza, poi col numero 2 si può arrivare fino a Europa Point.
Negozi e boutique di ogni genere
vi terranno compagnia lungo tutta Maint Street e circa a metà, all’altezza di John Mackintosh Square
troverete il Tourist Office; quando si incrocia Cathedral Square si
vede la Cattedrale della Santa Trinità, mentre più avanti, dopo l’incrocio, sempre a
destra c’è la piccola King’s chapel, la cappella del re, costruita nel 1500 dai
frati francescani. E’ annessa al Convento, sempre dei francescani, che però dal
1728 è residenza del governatore di Gibilterra. Una leggenda narra che il
fantasma di una suora si aggiri nei corridoi delle stanze del convento, in
quanto questa fu murata viva lì dentro.
Proseguendo dritti, all’altra
rotonda si intravede il parcheggio della stazione della funivia che porta in
cima all’Upper Rock, coi suoi 416 metri di altezza.
Alla fine del parcheggio iniziano
i GIARDINI BOTANICI, chiamati the Alameda. Da qui alla nave sono circa 40
minuti a piedi.
Nel punto più meridionale della
penisola, sul promontorio di Europa Point, si trova l’omonimo faro terminato
nel 1841 e amministrato dalla Trinity House. Lo si può raggiungere col bus
numero 2 dal centro città. Da lì ci sono solo 24 km di distanza dall’Africa.
Di fianco c’è il monumento al
generale polacco Sikorski, morto lì in seguito allo schianto dell’aereo su cui
viaggiava nel1943.
Lì vicino c’è la Moschea
Ibrahim-al-ibrahim, costruita grazie ai finanziamenti del re Fahad Abdul Aziz
dell’Arabia Saudita e inaugurata nel 1997, con un alto minareto in modo che la
prima cosa che si vede arrivando dall’Africa è una moschea.
C’è anche il Santuario di Nostra
signora d’Europa, nato come moschea e convertito come cappella nel 1462, ha una
luce nella torre che era l’antico faro di Gibilterra.
LA ROCCA. Diverse sono le cose da
vedere sulla rocca, ma bisogna pagare un biglietto perché è parte della RiservaNaturale. Si può optare per mezza sterlina se si vuole solo passeggiare (che vi basta per vedere le scimmie) o 10 sterline (5 per bambini dai 5 ai 12 anni) per entrare nelle seguenti attrazioni che vedremo dopo: grotte, tunnel.
Per il tunnel della Seconda Guerra Mondiale bisogna invece comprare un altro biglietto.
Si può salire a piedi, con un
mezzo di terra (auto, taxi o bus) o con la funivia.
Se si arriva in macchina costa 2 sterline a
macchina più 0.50 per ogni passeggero. Tenete conto che la strada è a senso
unico, larga lo spazio di una macchina più un turista in fila indiana, e
piuttosto ripida, con curve a gomito che richiedono due/tre manovre per prenderle.
Se arrivate in macchina, eventualmente potete lasciarla ai parcheggi dei due
ingressi, Jews gate a sud o Moorish Castle a nord, e poi proseguire a piedi, ma
dovete essere un po’ allenati perché tutto il percorso è faticoso.
Un tour con il taxi preso in porto ha tariffa fissa e costa 22 sterline/33 euro: 12 di taxi e 10 di ingressi. I nostri compagni di tavolo hanno preso un taxi un po' più in fuori dal porto e contrattando sono arrivati a pagare 23 euro per lo stesso giro. Il giro dura circa un'ora e tre quarti e si ferma:
- alle Colonne d'Ercole, punto panoramico da cui si vede l'Africa, lo stretto di Gibilterra, il Mar Mediterraneo, Europa Point con la moschea e il faro.
- alle Grotte di St. Michael , con stalattiti e stalagmiti, dove la leggenda vuole che ci sia un tunnel sotterraneo che colleghi Gibilterra al Marocco, da dove sarebbero arrivate le scimmie. Al suo interno è ricavato un teatro ed è illuminato con luci colorate. Si entra da una parte e si esce poco più in basso per poi risalire al negozio di souvenir dove ci sono anche i bagni.
- all' APES DEN, cioè il covo delle scimmie, che si trova circa a metà strada. Essendo le bertucce animali semi selvatici vi raccomandano di non disturbarli e/o farli arrabbiare e nascondere cibo e altri oggetti di cui potrebbero impadronirsi, quali occhiali, macchine fotografiche, giocattoli dei bambini, specialmente gli esemplari più giovani; per il resto loro sono abbastanza socievoli e si faranno fotografare se si avvicinano di loro spontanea volontà, anzi tendono a venire vicino proprio alla ricerca di cibo. Da qui si vede anche quanto è scoscesa la roccia su cui ci si trova.
- al Great Siege Tunnel, cioè il Tunnel del Grande Assedio, scavato per 70 km nella roccia dai britannici per sfuggire agli invasori intorno al 1780. Il tunnel parte dall’alto e va verso il basso con una discesa abbastanza ripida, quindi tenete conto perché poi tocca farla in salita per uscire, però anche una breve visita ne vale la pena per capire la fatica di scavare in questa roccia per ricavare questo spazio.
- Il taxi passa poi di fianco al Castello Moresco e si ferma poi in città all'altezza della Cathedral Square. Da lì alla nave c'è meno di mezz'ora a piedi, con una piacevole camminata tra i negozi della Main Street.
Se vi va un gelato io ho trovato molto buono quello degli italiani Dolce Vita proprio al centro di Main Street, mentre per una birra ci siamo fermati a The Little Rock in Casemate Square, approfittando del fatto che fosse St. Patrick per prenderci i cappelli celebrativi.
Alcuni siti sulla città:
MARSIGLIA
Vi devo rimandare ad altri siti per le info su questa città.
SAVONA
La crociera termina qui e ritrovando il freddo che avevamo lasciato alla partenza si rientra a casa.
Buon viaggio!