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lunedì 27 maggio 2013

Crociera "RITORNO IN TERRA SANTA" con Costa Crociere

Prezzi aggiornati a GENNAIO 2016, salvo dove specificato diversamente tra parentesi. 
Verificate comunque gli aggiornamenti sui siti ufficiali prima di partire.





Questa è la prima crociera che faccio a novembre. Avevo qualche dubbio in merito alle temperature, invece, devo dire che mi sono quasi trovata meglio di una crociera estiva: tra interno ed esterno non c’erano grossi sbalzi termici e gli ambienti interni, ristorante compreso, non erano climatizzati stile polo nord.  Abbiamo deciso di viaggiare con amici e quindi abbiamo cercato una meta che potesse aggradare tutti, eccoci quindi a scegliere questo connubio di Grecia, Turchia e Israele.


La nave era la Costa Pacifica, nave del 2009, piuttosto grande e  quasi al completo anche se il periodo non sembrava essere in alta stagione; interni sul tema della musica, molto graziosi gli ascensori col violino e il teatro, un po’ appariscente il buffet al ponte 9, abbastanza tradizionale il resto degli ambienti. Ancora una volta il cedere di un colosso all’industria del tabacco fa sì che nelle parti comuni ci siano ancora molti spazi per fumatori, che, anche se la nave è dotata di un buon sistema di aspirazione, lascia i vestiti dei non fumatori sgradevolmente intrisi di aroma di sigaretta.
L'itinerario di questa crociera è variato nel tempo: a volte comprendeva una tappa in Israele (Ashdod), a volte due (Ashdod + Haifa), quest'anno  hanno (finalmente) tolto Creta e inserito Port Said e Alessandria d'Egitto; anche gli orari degli scali sono un po' variati, per cui non mi dilungherò su alcuni particolari. 
Ma veniamo a noi e  alle nostre escursioni fai da te. La destinazione della crociera è stata decisa circa 3 settimane prima della partenza, che sono bastate a gestire alcune escursioni direttamente da casa.


  • SAVONA

Siamo arrivati al porto giusto per l’imbarco, quindi non abbiamo visitato la città. La macchina l'abbiamo lasciata da conoscenti, altrimenti la si può lasciare al porto o usufruire dei trasferimenti organizzati dalla società, ad esempio il pullman che parte da Malpensa o da Milano costa euro 27 a persona andata e ritorno.
La nave salpa alle 1630, se questo è il porto d'imbarco si può visitare la città sia all'andata che al ritorno.
Se si è partiti da Roma e Savona è uno scalo allora ci sono tanti bei posti relativamente in zona: Genova si trova a 45 km e, se non ci siete mai stati, è d'obbligo una visita all'acquario, il più grande d'Italia. Ingresso € 24; ci si può arrivare in treno, che ci mette dai 20 ai 50 minuti a seconda di quale si prende.
Un po' più impegnativa è la gita a Monaco (conosciuta anche come Montecarlo), che dista 135 km. Se si è in transito, visti i tempi ristretti, è consigliabile effettuarla con un tour Costa; se si sbarca a Savona  l'ideale è arrivarci in macchina in circa 1 ora e mezza, altrimenti il treno ci mette da 2 a 3 ore, con cambio obbligato a Ventimiglia.
Portofino è una piccola cittadina che merita essere vista dal mare, per cui anche in questo caso conviene andarci con i tour Costa se si è in transito, perché i tempi sono molto stretti.
Se non si vogliono spendere soldi sul sito del comune trovate delle informazioni su Savona per visitare la città a piedi; piccoli tour low cost (€ 5) sono dedicati ai croceristi per una visita culturale, comprensivo l'ingresso alla pinacoteca e partono proprio dall'uscita del terminal crociere.





  • KATAKOLON

L’anno scorso eravamo già stati in questo porto e avevamo optato per il gruppo di tassisti che si trovano alla destra dell’uscita del porto, che per 80 euro ci aveva portato ad Olimpia, ad una velocità supersonica in quanto ci venivano concesse 2 ore tra andata e ritorno (questo per permettere all’autista stesso di fare più viaggi, sia con i passeggeri della nostra nave, che coi passeggeri di un’altra grossa nave arrivata in porto nel pomeriggio).
Questa volta, avendo già visto Olympia, ho trovato su trip advisor delle buone recensioni su Andreas Stamos, un tassista, e l’ho contattato per trovare un itinerario alternativo. Abbiamo concordato euro 90 (2013) per andare  a Olympia, dove abbiamo rivisto il sito archeologico insieme ai nostri amici,  più il museo  che non avevamo fatto in tempo a vedere l’anno scorso. Poi siamo andati a fare un giro per l’entroterra passando in alcuni piccoli villaggi, dove Andreas si è fermato per prendere, da alcuni alberi, arance e mandarini profumatissimi, arrivando fino a un piccolo agriturismo/cantina "Olympia land", dove siamo stati eruditi sulla pratica del fare il vino e dove abbiamo potuto degustare oltre al vino stesso, altri generi di loro produzione quali olio e olive, salumi e formaggi. La visita è avvenuta in lingua inglese, i proprietari parlavano un poco di italiano. Dopo aver comprato dei prodotti da portare a parenti e amici come souvenir, siamo ritornati nella cittadina di Katakolon passando per una strada panoramica. Come nella nostra ultima visita, questa piccola cittadina che vive quasi esclusivamente di turismo, si ritrova per 4-5 ore affollata a dismisura con turisti di ogni genere, chiassosi ma ben predisposti a spendere, che fanno i giri sul calesse e comprano saponette di olio d’oliva e cinture contraffatte. 

Totale della spesa a testa: 22.5 il taxi, 9 euro ingresso sito + museo, 8 ingresso e degustazione alla cantina, totale 39.5 (2013).
Consiglio vivamente di contattare Andreas, confermo tutto quanto è stato scritto nelle recensioni: alla guida è tranquillo, è molto cortese e ti racconta storie della sua terra; prima di entrare al sito ci ha dato un libro con le ricostruzioni dei momumenti, veramente molto interessante; ti accompagna ovunque vuoi a seconda dei tuoi interessi. olympiataxi@yahoo.gr



  • CRETA

(Arrivo previsto a Heraklion, saltato poche ore prima per le avverse condizioni metereologiche nel porto. Ci fanno sbarcare a Chania, la vecchia capitale dell’isola. Non avevamo organizzato niente, per fortuna, anche se avevamo contattato una società di taxi che ci aveva offerto per euro 100 una giornata comprensiva di: visita al castello, alla fortezza di Cnosso, alla fontana  e ad altre attrazioni minori della città.)






Visto lo sbarco a sorpresa a Chania compriamo dalla nave i biglietti per il bus che ci porta in centro città per 6 euro a testa andata e ritorno. Naturalmente all’uscita del porto c’è il pullman cittadino che costa 3 euro andata e ritorno! Abbiamo anche dovuto aspettare una buona mezz’ora prima di poter salire sul pullman perché c’erano molte persone che hanno comprato il biglietto e gli autobus non erano tanti. Dal porto al centro città sono circa 10 minuti di tragitto. La cittadina è una classica città di porto greca, uguale ad Heraklion, a Mykonos e molte altre: le casette colorate a due piani che si affacciano sulla piazzetta del porto, che affittano camere e sotto cui si trovano i negozietti di souvenir, bar, ristoranti. Inoltre sono diffuse le spa per piedi: locali con vasche piene di pesciolini che si mangiano la pelle morta dei piedi, tanto amate dai vip.
Un faro domina nella piazza, si possono fare tante foto ricordo. Unica particolarità del posto un edificio religioso con sia campanile che minareto, nata come chiesa, trasformata in moschea e ritrasformata in chiesa.
Dalla piazza parte anche un city sightseeing al prezzo di euro 15, ma non arriva alla fortezza che forse potrebbe valere la pena vedere. I prezzi sono molto contenuti, specialmente se paragonati a quelli della nave: una birra bionda piccola (la cui dose per un italiano è in realtà quasi una media) costa € 2.7 (2013).
Tornati alla nave facciamo una camminata di pochi minuti fino al vicino supermercato Carrefour, anche se non  troviamo specialità particolari da comprare, però ci serve per capire che la vita è decisamente meno cara rispetto ai nostri prezzi, perlomeno a quelli del nord Italia.

Qui trovate due siti con tutte le cose che si possono fare:
Virtual Tourist
Segway Tour






  • ASHDOD (ISRAELE)

Questa era la meta più ambita della crociera, quella per cui è stata scelta. Tante sono le aspettative miste alle paure per questo paese, che vengono fomentate dalle rigide procedure di controlli per la sicurezza, quanto la naturalezza con cui i milioni di turisti affollano i luoghi di culto come se non sapessero che a pochissimi chilometri di distanza, ogni tanto parte, qualche razzo. Questa è l’unica escursione che abbiamo deciso di comprare dalla compagnia: non essendo mai stati in questo stato abbiamo preferito scegliere la via più semplice. Se l’itinerario della crociera comprende, purtroppo, come nel nostro caso, una sola tappa nello stato di Israele bisogna fare una scelta importante: visitare le due città sacre o sperimentare l’ebbrezza di un bagno nel mar Morto con visita alla fortezza di Masada. Noi abbiamo optato per la prima. Chiunque decida di farlo deve essere assolutamente consapevole che in un giorno si può avere solo l’assaggio di queste città, in quanto è veramente impossibile vedere tutto; anche lo stesso programma molto ricco rischia di dover essere compresso per due motivi: il traffico, che è notevole sulla strada per raggiungere Gerusalemme dal porto, e la quantità impressionante di turisti che rallentano gli ingressi in quasi tutti i siti. Una volta che questi presupposti sono ben chiari e che ci si è dotati di 4-5 sacchettini di pazienza si può iniziare l’avventura.
Già nei giorni precedenti l’arrivo al porto israeliano si viene avvertiti delle misure di sicurezza che verranno adottate per l’occasione: nell’ultimo porto prima di Ashdod, che nel nostro caso era Creta, sono salite a bordo 5 autorità israeliane; il giorno successivo, che era di navigazione, tutti i passeggeri, ivi compreso chi non aveva intenzione di sbarcare in Israele, sono stati tenuti ad andare nel teatro a ritirare il passaporto (che di solito viene riconsegnato l’ultimo giorno di crociera), insieme alla carta di immigrazione, e a presentarlo alle autorità lì presenti che, dopo averlo controllato, apponevano un timbro per dare l’ok allo sbarco.
La mattina in porto, muniti di passaporto, carta di immigrazione, carta Costa e biglietto del tour, ci siamo apprestati ad uscire dalla nave passando sotto ai metal detector controllati dalle autorità israeliane. Ad attenderci uno dei circa 60 bus pronti a scarrozzare i turisti nelle varie destinazioni. Poiché avevo letto diverse recensioni su queste escursioni mi ritengo molto fortunata della guida che ci è capitata, che in realtà erano due: ZAHI, era la guida ufficiale, che però parlava inglese, e TINA che era la traduttrice. Dico siamo stati fortunati in quanto pare che in crociere precedenti qualcuno aveva avuto guide che spiegavano il minimo indispensabile e non erano molto gentili; le nostre ci hanno mostrato strada facendo diverse illustrazioni di quello che avremmo visto, di particolari, foto antiche sulle origini di alcuni luoghi. I tour sono diversi e anche lo stesso tour, su diversi pullman, non è detto che segua l’ordine che abbiamo seguito  noi poiché si alternano per non avere 3000 persone nello stesso luogo contemporaneamente.
La prima tappa è stata all'Orto dei Getsemani, con relativa chiesa e panorama sulle mura della città vecchia. La città è stata costruita su un terreno collinoso, costruendo queste mura e spianandone l’interno; anche le nuove costruzioni seguono una vecchia legge che obbliga a farle tutte dello stesso colore; il risultato è un agglomerato che  si mischia e a tratti mimetizza alle terre circostanti. Seconda tappa Betlemme, si risale sul bus e in pochissimi chilometri si arriva a questo muro di confine che ricorda molto il muro di Berlino e per il quale gli stessi israeliani, anche all’interno della stessa famiglia,  sono divisi sulla sua valenza.
All’andata passiamo abbastanza velocemente,  viene solo chiesto il numero di turisti a bordo, ma non vengono fatti altri controlli. Fa un po’ impressione vedere il percorso che avremmo dovuto fare a piedi per oltrepassare questo check point se avessimo scelto di fare l’escursione con mezzi alternativi, ma nel complesso fattibile.  Di certo il passaggio con un bus Costa Crociere è molto più snello e permette di rimanere con le nostre guide israeliane sul nostro mezzo israeliano; il pegno da pagare per questa agevolazione lo troveremo all' uscita con la tappa al negozio di souvenir.
 
In questo territorio dobbiamo usare ben due sacchettini di pazienza per sopportare le lamentele dei compagni di tour: il primo quando la guida ci ricorda che, come ben scritto sul programma, il quale non viene mail letto, e viste le lunghissime code, il tour non prevede di visitare la grotta della natività. Costa ha provveduto a modificare la dicitura “potrebbe non essere visibile” in “il programma non prevede”. Il secondo sacchettino è al termine del piccolo tour di Betlemme quando ci si ferma al negozio di souvenir, dove la lamentela questa volta è “abbiamo più tempo per i souvenir che per la chiesa”; chi non è abituato a viaggiare o anche solo a pensare un po’ fuori dalle normali prospettive non si rende conto che acquistare souvenir è il nostro pegno per lasciar passare le guide israeliane e non avere il minimo problema arrivando da un confine a loro nemico. Detto questo, ciò che si vede a Betlemme è la chiesa della natività coi mosaici d’epoca e l’uscita della grotta della natività. Noi siamo stati fortunati perché il tempo uggioso ha creato uno splendido arcobaleno sulla cittadina vicina, che la nostra guida ha voluto farci vedere con immensa gioia, in quanto cosa abbastanza inusuale, a suo dire.

Ripassiamo di nuovo il confine, dove, dopo dieci minuti di attesa in cui vengono ben esplorate le due auto davanti a noi, dei giovanissimi soldati israeliani controllano che sotto al nostro bus non si sia nascosto qualche palestinese; appurato che siamo puliti possiamo tornare in Israele e andiamo in un kibbutz (che ha le sembianze di un enorme ristorante a buffet) a mangiare. L’organizzazione è ottima, diversi tavoli laterali sono allestiti con pietanze tipiche, a tratti occidentalizzate: cous cous, riso, carne, pesce fritto, verdure speziate, insalate varie, humus. I dolci sono invece occidentali: panna cotta, torta al cioccolato, al caffè. E’ anche disponibile caffè espresso visto l’alta quantità di italiani presenti.

I tempi sono serratissimi, naturalmente per poterci permettere di vedere tutto quello che prevede il programma, ci alziamo dal tavolo con la digestione in corso e ci apprestiamo ad entrare nella Gerusalemme antica, col tempo che non vuole venirci incontro e ci impone di tirare fuori i nostri k-way. Quando la guida diceva che a Gerusalemme tutto avviene tre volte aveva ragione: non solo il Natale e le altre feste le si festeggiano separatamente, ma proprio tutto ti da l’idea della confusione avvenuta negli anni in questa città, con le diverse etnie che cercavano di appropriarsi di un luogo così sacro. Passiamo per le viettine piccole e contorte, fino ad arrivare alla chiesa costruita sul posto dove Gesù è morto.
 Qui un miscuglio di culture, etnie, religioni si riversa davanti all’ingresso e ci impone di entrare come una composta folla che spinge, capeggiata da anziane signore armene; una volta all’interno è chiaro che qui ognuno ha voluto lasciare il segno, non esiste uno stile, non esiste un vero senso,  non esiste una religione: passano armeni in processione che ricordano quasi delle sette misteriose, passano francescani che pregano e fermano per un attimo il traffico,  fedeli che strofinano qualsiasi cosa abbiano sulla pietra dove Gesù è stato deposto, una coda di persone intorno al santo sepolcro in attesa di vedere un luogo tanto acclamato. Poca luce filtra dall’alto, tante sono le candele accese e l’odore di incenso sparso dalle tre religioni che reclamano la chiesa: cattolici, ortodossi e armeni. A parte la sacralità di essere stati sul posto, la maniera migliore per vedere l'interno della chiesa è esplorandola nel tour virtuale sul suo sito internet, fatto invece molto bene. Usciamo e percorriamo parte della via crucis lungo la via Dolorosa, che è una delle strette  vie cittadine su cui affacciano  negozi e abitazioni, dove gruppi di bambini giocano rumorosamente  mascherando la sacralità del luogo.

Il tour termina con l’arrivo, dopo il passaggio sotto un altro metal detector, al muro del pianto, così chiamato in quanto gli ebrei piangono perché non è ancora stato costruito il terzo tempio. Il muro è la parte ovest esterna delle mura della città, si entra uomini e donne separati, per gli uomini è obbligatorio indossare la kippah (zuccotto) che viene fornita gratuitamente all’ingresso, per le donne non è invece necessario il velo. Torniamo sul bus che ci riaccompagna al porto, avvolti ormai dall’oscurità della sera.
Lasciando questa città mi porto dietro la voglia di scoprirla con un po’ più di calma, la guida ci dice che  le due settimane dopo Natale sono un buon periodo perché anche per loro è festa e i luoghi sono molto meno affollati. Se tornerò proverò a contattare ZAHI, che è una guida ufficiale e mi farò portare nei posti meno conosciuti per assaporare questa cultura che sembra tanto diversa dalla nostra, ma che alla fine non lo è.
Per la cronaca, il giorno dopo la nostra gita sono stati lanciati missili su Gerusalemme e Costa Crociere ha sospeso la tappa a Gerusalemme per la crociera successiva.
Come ripeto, la nostra scelta è stata la più semplice, ma di sicuro non la più economica. Leggendo su vari forum di croceristi avevo trovato anche un'alternativa che sembra essere affidabile: taxi Marco è una società di noleggio con autista che offre i vantaggi di farti vedere molte più cose rispetto ai tour Costa, con guide molto preparate. Diventa vantaggioso economicamente se si è in tanti, dai 13 in su, in quanto oltre al prezzo del noleggio (€ 500 fino 12 posti o € 650 fino 15) bisogna metterci quello della guida (€250); inoltre, essendo gli autisti israeliani, ti lasciano al check point che devi passare a piedi, ti aspetta dall'altra parte un mezzo palestinese per portarti alla chiesa di Betlemme (pochi chilometri) da pagare a parte e devi pagare il tragitto dalla nave all'uscita del porto. Ideale per chi non ha la pazienza di sorbirsi  altri 45 compagni di tour a sorpresa!



  • IZMIR

Lasciamo Gerusalemme e con un giorno di navigazione raggiungiamo Izmir all'alba.






C'eravamo stati l'anno scorso e avevamo visitato la città con un tassista che ci era piaciuto, così abbiamo deciso di ricontattarlo prima della partenza per poter questa volta visitare Efeso. Così è stato, accordatici sul prezzo (euro 120 il totale del taxi escluso gli ingressi nel 2013) lui è venuto ad aspettarci all'uscita del porto con un cartello indicante il mio nome e siamo partiti subito alla volta dell'entroterra. La prima tappa è stata la CASA DI MARIA (LT 20 = €6), dove si dice che san Giovanni abbia portato la vergine dopo la morte di Gesù. Un piccolo monolocale in una zona con vista gradevole, che abbiamo visitato velocemente essendo stati tra i primi a scendere dalla nave e quindi essendo arrivati prima di tutti i gruppi Costa. Mentre ce ne stiamo andando, infatti, ecco arrivare i primi pullman che fanno aumentare la coda all'ingresso vertiginosamente.





Seconda tappa EFESO (LT 30 = € 9). Avere un libro guida può tornare utile per capire meglio alcune rovine, ma attenzione a quelli venduti fuori dall'ingresso, in quanto hanno delle traduzioni in italiano spaventose, tanto che lo abbiamo preferito in inglese. Vale la pena scaricarle da casa e portarsele dietro.
Se ad Olimpia bisogna usare tantissima immaginazione, qui si può intuire decisamente di più. Una città parzialmente sopravvissuta ad eventi di ogni tipo, ora popolata da colonie di gatti che si mettono in posa per le foto. La parte più celebre è la biblioteca di Celso, ma meritano anche il teatro e la vista d'insieme dall'alto della collinetta.
Haluk ci ha lasciato all'ingresso, poi ci ha ripreso all'uscita, un paio di chilometri più a nord.





Terza tappa i resti della BASILICA DI SAN GIOVANNI (€ 3,5 solo in contanti), costruita sulla tomba dello stesso.








Informazioni su tutti e tre i posti su Wikipedia.



Ed eccoci di ritorno verso la città. Una visita al CASTELLO per vedere la città dall'alto. Rispetto all'anno scorso sono state aggiunte delle protezioni sopra le mura ed alcuni tratti sono vietati ...si sarà fatto male qualcuno!
Rientrando verso il porto ci fermiamo alla Moschea di Kemeralti (soprannominata dal tassista "piccola moschea blu") e facciamo il giro dalla piazza Konak, senza fermarci perché ci sono i vigili, se no prendiamo la multa!
Concludiamo il nostro giro in un locale dove Haluk mangia abitualmente, spartanissimo, ma con dei panini kebab spettacolari, non quelli che servono in Italia. Paghiamo la sua parte ...e probabilmente anche quello che si mangerà la sera .. ma alla fine è comunque economico e buono!
Lasciamo il nostro tassista e ci facciamo un giro per le vie intorno al porto; ogni tanto si trova qualche wi-fi libero (basta individuare i bar dove sono seduti buona parte dei membri dell'equipaggio sbarcati), ma devo controllare un file che non riesco a vedere sul telefono, così trovo un internet cafè dove con due-tre euro si può stare un'ora. Pochi minuti e ho trovato quello che cercavo e la signora, gentile, mi ha ridato parte dei soldi di sua spontanea volontà perché ho usato poco il servizio offerto.
Appena fuori dal porto troviamo un supermercato e cerchiamo qualcosa di tipico, ma ormai sono europei pure loro nella cultura e sembra di stare in un supermercato italiano, lingua a parte.
Per chi volesse, rilascio il contatto mail di Haluk che avevo già lasciato nel blog  "Panorami d'Oriente", dove alcuni lettori hanno commentato che hanno provato a contattarlo e si sono trovati bene; disponibile anche per il tour della città a euro 55 o altri itinerari su richiesta.  Haluk Tuncay hlktncy@hotmail.com. [update gennaio 2016: questo contatto è ancora valido, se volete lo potete contattare anche tramite facebook, tenete conto di un piccolo aumento sulle tariffe visto che sono passati tre anni.]
Per chi volesse girare la città a piedi, all'uscita del porto ci sono piantine in diverse lingue, tra cui anche in l'italiano, gratuite.







  • ATENE

Il porto di Pireo accoglie un numero enorme di turisti, navi, merci, da ogni parte della Grecia e del mondo. La prima sensazione arrivando dal mare è un agglomerato di abitazioni mediamente alte e poco verde. Abbiamo deciso per il fai da te, anche se oggi è previsto uno sciopero nazionale non confermato dai media.
Tre sono le opzioni che abbiamo: tour con bus scoperto con le compagnie City Sightseen o Open Tour, taxi o metro. I primi con 22 euro fanno due rotte, quella dal porto all’acropoli, e quella che dall’acropoli fa il giro della città. I taxi ci avrebbero portato con 90 euro a fare il giro della città in 4 ore, la metro arriva in centro con meno di 2 euro.  Questa volta abbiamo optato per il bus scoperto, per la voglia di sperimentare questo sistema che non ho mai utilizzato e per la voglia di sfruttare tutte le ore a disposizione. Consiglio questi bus a chi non ha minimamente voglia di programmarsi il giro della città da solo, in quanto se non si scende si possono fare le foto al volo di un po' tutto, si possono scoprire tante curiosità, ma non si riesce ad assaporare lo spirito della città e gli orari sono abbastanza riduttivi passando una volta ogni mezz'ora.


Il primo bus passa per il Pireo e tramite una superstrada arriva all'acropoli. Se la giornata non è particolarmente calda o prendete i primi posti in alto davanti, che sono riparati dal vetro, o state sotto: abbiamo sperimentato al ritorno l'ebbrezza di stare sopra al centro (per mancanza di altri posti liberi) e sfrecciare a 100 all'ora senza riparo ... peccato fosse novembre inoltrato!
Ci siamo fermati subito all'ACROPOLI, l'unico posto che mi ha colpito veramente di Atene, ancora una volta un respiro di antiche ere e grandi costruzioni prevalgono sulla modernità. Il vento toglieva quasi il respiro, ma la sensazione di essere per qualche istante in un altro mondo era meravigliosa. 
C'è un biglietto cumulativo del valore di € 12 che permette di entrare in vari siti, tra cui acropoli e agora.







All'uscita si trova il museo dell'acropoli, costruito sopra i resti della città, visibili dal pavimento trasparente all'esterno. Ingresso € 5.
Abbiamo ripreso il bus e siamo passati davanti all'arco di Adriano e il tempio di Zeus, al parlamento, allo stadio Panathinaikon, all'università, alla piazza Omonia e siamo scesi a Monastiraki per vedere l'agora.
Volendo fare i turisti abbiamo pranzato in un ristorantino che proponeva piatti commerciali: moussaka, kebab, carni miste; per mangiare c'è un'ampia scelta anche a prezzi abbastanza contenuti.






  •  NAVIGAZIONE












  • ROMA

Avendola già vista in altre occasioni abbiamo sfruttato lo scalo per andare a trovare amici che abitavano lì vicino. Non mi dilungo molto su questa escursione in quanto farò una sezione a parte su questa splendida città.


  • SAVONA

Rientrati a Savona ancora una volta non abbiamo visitato la città perchè avevamo altri appuntamenti, ma ci siamo riproposti di tornarci presto in un tour della Liguria.

Bene, siamo giunti al termine di un'altra crociera, questa volta ampiamente soddisfatti dal numero totale di giorni, che ci ha permesso di goderci in pieno la nave e le sue attività, e sfruttare tutte le discese a terra. Andando con amici ci siamo riscoperti a non avere momenti di lungo relax tante erano le cose che abbiamo fatto insieme, complice anche il clima che non ci invogliava a poltroneggiare sui lettini prendisole, ma siamo comunque tornati a casa rinati! Sempre meravigliose le crociere!


Buon viaggio!